E' un'associazione a carattere [continua]


Il mistero sta nell’amore sbocciato [continua]


Associazione famiglie adottive [continua]


27 febbraio 2001

Meno male che son "bello dentro" se no mi sentirei " 'na schifezza"...
si lo so che posso provare a fare il "cocoon" per asciugare il mio fisico...
ma sono io che non sto piu' bene con me stesso ...compenso questa sensazione con la gioia di riuscire ad infondere carica agli altri ...mi aiuta a sopravvivere....
sotto la "corazza" sono molto piu' fragile e vulnerabile di quanto non sembri...
ammiro la capacita' di coloro che hanno ancora voglia di reagire per superare qualunque scoglio e per tornare in acque tranquille...se fossi nato qualche anno piu’ tardi forse non mi sentirei così uomo di un altro tempo...
mi porto dietro un passato che pesa, difficile da rendere coerente ai giorni nostri. Quando dico passato dico “educazione”, “autocritica”, “orpelli e confini autolimitanti”, “modalita' cavalleresche” che spesso fanno sorridere anche i componenti della mia comunita' amicale e aziendale...
questo sono io e non posso essere diverso ...la mia impulsivita' a volte penso a posteriori, poteva essere evitata ...ma e' la reazione di chi prende atto che le cose ormai camminano cosi'...impotente a porre freni a questo andazzo...senza regole...se mai esistano, cambiabili a piacimento anche ogni giorno.
sto tediando anche il mio cervello con i miei liberi pensieri e non so neanche perche' scrivo queste cose...forse perche' l’inconscio mi ascolti...
potrei affidare gli stessi pensieri ad un diario ma e' da quando avevo 14 anni che non ho piu' un diario...mia madre ci andava a leggere i miei turbamenti esistenziali e forse non e' cambiato niente...non ho ancora capito che cosa mi manca e cosa mi rende cosi' irrequieto.
A volte poi mi sento un po' coglione perche' sono pensieri liberi che non vanno da nessuna parte.
Tornare a scrivere canzoni...certo ma su cosa... sul dissacrante pensiero lavorativo...sul cinismo e sulla ipocrisia imperante...su passioni d'amore che non si vivono piu'...
tutto viene consumato senza prolungare le sensazioni...
MUSICA & MAGIA ... a me fa venire in mente una atmosfera musicale indiana (pallini non piume!), lentissima, con tremolanti luci di candele e profumi di incenso e sandalo...l'acqua tiepida di una grande vasca e le sensazioni tattili meditate,sorseggiate e consapevolizzate...
Il sentire comune e' qualcosa che ha a che fare con lo strecthing da palestra, piu' un atto ginnico che d'amore, i cui tempi possono essere registrati dal controller delle attivita' da McDonald's...
"e dopo 10 minuti il panino invenduto lo ritirate e lo buttate via...grazie!"
il mio amico di Pescara aveva scritto una canzone che diceva:
"ogni vote me ve' mente d'asci fore da stu' monne...pe' vedelle tonne tonne addo sta' lu sentimente..."
Ormai non confido piu' niente a nessuno e comunque non c'e' nulla da perdersi... mentre io riesco a perdermi anche da solo senza rompere le palle a nessuno.
Per fortuna stasera vado in sala di registrazione, se il mio amico Max fosse consapevole del suo ruolo psico-terapico....mi triplicherebbe i prezzi.
Piove...sara' questo che tira fuori il lato piu' introverso e piu' tristaiolo di me.

Torna su

30 marzo 2001

La differenza tra le poesie e le canzoni ?
Le canzoni sono poesie che emozionano con la colonna sonora e quando chiudi gli occhi "vedi il film" delle canzoni della tua vita, perche' volare in alto e' immaginazione , la vita puo' essere migliore se puoi sognare un po'...difficile è poi atterrare...
E' questa la vibrazione dei sentimenti quando canto ed il mio intento e' quello di trasmetterle queste vibrazioni...
e' una comunione di amori piu' universale che riempie anche il mio piccolo-grande cuore bisognoso di amare tutti, ma sopratutto immaginare di sentire l' abbraccio del mondo...
immaginare una "panchina infinita" con tutti quelli che sentono come me i miei sentimenti e poco importa come lo facciano , l' importante è che ci siano e che su quella panchina infinita esistano per non crollare di fronte ai colpi degli individualismi cinici e opportunisti, perche' le mura di questa grande anima ideale possano esistere...
consapevole che non sei solo... che siamo in tanti a crederci...
a cosa ?
che si puo' essere diversi...
che non e' il potere, non e' il denaro, non e' l' avere...
il solo scopo della vita!
Che si puo' stare bene amando gli altri.
regalero' le mie canzoni perche' ognuno in cuffia possa chiudere gli occhi e vedere i film emozionandosi, per sentirsi immersi in una pioggia di senzazioni...
le stesse se possibile che provo quando in sala di registrazione volo, volo e canto, dentro la musica con l'anima gonfia d'amore.
Le sensazioni devono essere inenarrabili , sono attimi, sospensioni e dilatazioni temporali che ti tolgono il respiro...
chi prova a farle sentire avra’ bisogno di raccontarle.

Torna su

22 maggio 2001

Ne ho passate diverse nella mia vita , ma credo che l'unica cosa fortunatamente che ritengo di avere ben forgiata, e' la capacita' di rimanere lucido in ogni frangente, in ogni tipo di difficolta' la vita ti ponga davanti...
Sono irruento , passionale, istintivo, ma sono autentico in quello che penso , sento, dico e faccio.
Ragionare, riflettere e ponderare a mente fredda e' quello faccio continuamente...
a volte anche il silenzio confonde le cose.
Chiedere scusa per me non e' stato mai un problema, anche quando la cristalleria e' andata in frantumi ed io non me ne sono reso conto.
Mi rendo anche conto di quanto fragile sia la credibilita' del mio modo di sentire le cose, davvero un filo sottile...e si puo’ spezzare alla prima folata di vento.
Non pretendo di cambiare la natura delle persone ed il loro modo di essere, posso solo essere come sono con la mia affettivita’ cercando di salvaguardare la mia fragile emozionalita’...

Torna su

12 giugno 2001

...sono andato in centro ed ho attraversato un pezzo di citta' nella meriggia...
due ruote chiedono molta piu' attenzione , ma ti fanno sentire piu' leggero nel traffico pomeridiano stanco e stiracchiato ...
pensavo tra me, che sarebbe bello prendere due tost e via...al Sempione su una panchina tra il verde, far finta che sei a Central Park...un boccone e un cinguettio...perdendo un po' di stress di quello quotidiano...
un cielo terso e le mani incrociate dietro la nuca...
Ma poi rientro ancora nella normalita' , le code, il traffico, le convenzioni sociali...
mai oltre le righe, non sta bene...
e la mia educazione ed il rispetto dei benpensanti...
Sono ancora incapace di capire i segnali deboli della mia insofferenza...
mi viene un po' di tristezza...
mi sento un po' "casuale" come un personaggio di un quadro nello sfondo...
tieniamolo così com'e' questo modo di vivere, in fondo il mondo per i più e' dei farisei, dei palestrati tarriconi, di cio' che sembra e di cio' che non e' ...
e ognuno di noi c'e' dentro tanto, da non rendersi piu' conto di quanto vere possano essere le persone che ci circondano...
forse neanch'io sono meglio degli altri e non ho il coraggio di guardarmi dentro fino in fondo...
forse cerco anch'io verita' svelate e non mi accontento che siano piu' semplici e banali di quello che sembrano...
forse ho bisogno di evadere e fuggire almeno mentalmente, per sopravvivere al piattismo grigio e meschino del quotidiano , alle abitudini comode di ogni giorno con gesti e dejà vù ai quali nostro malgrado vogliamo rimanere attaccati, perche' ci rassicurano, perche' le acque calme in rada non ci danno il rollio della navigazione in mare aperto , perche’ non ci angustia e ci fa girare la testa con il voltastomaco degli imprevisti...
care pagine...ogni tanto ho bisogno di dirvi le cose così come si svolgono, con le dita che non stanno dietro ai pensieri che tumultuosamente corrono , liberi, sensati e insensati, persi...

Torna su

19 luglio 2001

...il tempo....maledetto tempo... forse non è un alleato
..."mio prezioso tempo" sono combattuto dentro... tra la ragione e il cuore.
con la ragione sono consapevole di tutto...con il cuore istintivamente non riesco, ho il desiderio di vivere...e non con il contagocce...
cosi' com'e' questa vita, mi chiedo se abbia senso...
So che facendo leva sulla mia forza di carattere posso impormi di studiare di notte, di smettere di fumare, di rendermi professionalmente piu' preparato, forse si puo' anche riuscire a smettere di desiderare una vita diversa.
Talvolta mi guardo allo specchio e riesco da solo autocriticamente a dirmi "ma guarda come ti sei ridotto...
ma dove vai!!! ".
Non e' piu' tempo di cavalli bianchi e cavalieri, di canzoni d'amore, di chitarre e fuochi sull'arenile, di scampagnate e di lune che si specchiano sul mare...
forse e' meno impegnativo il quotidiano, quello che ho classificato squallido, meno coinvolgimenti, meno complicazioni...sai gia' tutto su come funziona e come finisce ogni cosa!
Sono fuori tempo...come una canzone cantata sul sequenzer che impersonale ed impassibile va avanti per conto suo...sta a te seguirlo e interpretarlo...
un dilemma che non ha risposte...quando e come smettere di cantare!

Torna su

23 luglio 2001

ho visto un film alla televisione, avevo gia' intenzione di andarlo a vedere al cinema...
“Le fate ignoranti”...
la Margherita e' una delle attrici che preferisco, così come la Anna Galiena (tra le italiane).
Un film che colpisce per la pienezza della vita e sorprende per l’inaspettata realta’ di esprimere l’amore.
Io sono innamorato della vita e di tutte le persone ed e' forse per questo che mantengo questa giocosita'...
Ho riflettuto su quella domanda così strana e fuori logica per un bambino << a chi vuoi piu' bene a mamma o a papa' ? >> che domanda sciocca...antieducativa direi...
da grandicelli viene reiterato dal piu' evoluto << chi butti giu' dalla torre...?>>
...devi diventare adulto per comprendere che c'e' qualcosa di piu' complesso e che si puo' amare tutti e qualcuno in particolare, che puo' sembrare strano amare due persone, ma che forse sono due amori con caratteristiche diverse... perche' non puoi disconoscere la natura del primo che e' consolidato e che ha dei valori forti nella vita insieme....ma non puoi negare neanche l'altro, se lo senti dentro di te!
Altrimenti la natura avrebbe fatto in maniera che non ci fosse il tormento...
avrebbe fatto un bell' interruttore.... acceso-spento & spento-acceso!
Non discuto sul rispetto che e' sempre dovuto , ma stiamo parlando di educazione, non di emozioni! Non di sentimenti!
E se dovessi pensare di non esserci piu' fra un mese o fra un anno...!?
Purtroppo sappiamo che succede, e Dio non voglia mai alle persone a noi piu' care, ma succede...
e' una vita che mi sento solo in senso familiare.
E comunque, cambierebbe la logica ? la gente sarebbe piu' pronta a "comprendere il perche' dell' aver bevuto fino in fondo la linfa dall'albero della vita ? ".
E' giusto che il tempo scorra via così ed io mi ponga adesso le domande su cio' che potrebbe essere fra sei mesi ? Cos'e' che fa così persistente questa sensazione di incompletezza , questo desiderio di liberta’..puo' essere il desiderio stesso !?
Una cosa molto importante e’ senz'altro quella di decidere di avere un figlio!
Mi sono reso conto che nella vita di una donna forse e' una cosa importante...
E’ persino sbagliato parlare di “decisione” non devi meditarla, devi solo viverla...
io mi rammarico di non avere avuto un figlio ed ancor di piu' del fatto che non lo abbia avuto mia moglie, che sicuramente avrebbe un equilibrio diverso verso le cose della vita, un figlio e' la continuita' di se', e' la speranza di non lasciare a meta' quello che hai iniziato tu per cambiare il mondo, perche' comunque ci sara' il tuo DNA e quello di tuo figlio e così via, a continuare ad alimentare la speranza di un mondo migliore.
Io non ho avuto il coraggio di rimettere in discussione le mie abitudini, la mia vita, e ho spiegato a me stesso (alibi) che non avevo la possibilita' economica, che non c'erano le condizioni, che dovevo avere piu' tempo per far carriera e quindi poter far sì che "lui " avesse una buona situazione familiare...
PALLE!!!
Andava fatto e basta.
Oggi che l'eta' va verso i 50 (non solo i miei...), mi pongo il problema che saremmo troppo vecchi per gestirlo nell'eta' piu' importante...i 20 anni.
Qualcuno bussa alla porta per un'altro problema... sicuramente meno, molto meno importante di queste riflessioni di vita...

Torna su

22 ottobre 2001

Piuttosto che spontanei atti in liberta', che lasciano perplessi gli altri e che fanno pensare...
meglio sopprimere questa voglia, questo desiderio, questo mio modo di affrontare le cose della vita.
Forse e' anche l'ammissione delle mie debolezze nei sentimenti, e' il mio modo di reagire per non soffrire, per ritrovare la scorza dura e ridanciana che gli altri percepiscono di me.
Continuo ad ingannarmi, perche' man mano che gli anni scorrono penso che non ci sara' piu' tempo per vivere, per sentire, per far l'amore, con quell'entusiasmo che ferma gli orologi e ti catapulta indietro nel tempo per avere le stesse vibrazioni...
come cantare a Macerata e ridare a se' stesso e agli altri le stesse emozioni di un tempo, per quel breve tempo fermato e sospeso, che in quel momento sembra eterno.
Rinnovarsi...conoscersi...capirsi...e una parola...ce lo diciamo tutti !
Ecco il significato di tutti i miei progetti, piccoli o grandi, seri o ludici...
la voglia di continuare ad infondere una visione prospettica piacevole, per superare quello che al momento non mi piace, e se il progetto non c'e' bisogna inventarlo quando i toni del precedente si affievoliscono...
e' questo che intendo per "la vita e' molto piu' semplice..." l'importante e' tenere convogliate le energie su un pensiero costruttivo, l'importante e' fare qualche cosa che cambia un po' la vita e che non e' banalizzata dalle cose ovvie della quotidianita'.
Cosa faro' ...anzi cosa avrei voglia di realizzare nei prossimi anni ?
Sicuramente portare a compimento l'ultima serie delle canzoni scritte 30 anni fa', forse la costruzione della AssoCaribe (“forse”... perche' non dipende solo da me!), sicuramente il trasferimento a Cassina de Pecchi in una villetta che abbiamo fermato recentemente e che venduta la casa a Milano, vedra' partire i lavori di ristrutturazione, forse il recupero di una casa nella campagna Toscana, forse il consolidamento di un vecchio piano caraibico...
tutto cio' finche' morte non mi separi dai fatti terreni ed allora saranno gli altri a sognare e a realizzare se vorranno.
Forse dovrei pensare a un figlio al di la' del chi e del come tirarlo su...
coinvolgerebbe tutte le energie e la vita sarebbe piu' focalizzata...
anche se adesso potrebbe far pensare ad una maggiore complicazione, passerebbero in secondo piano tutte le altre cose e dall'egoismo egocentrico mi troverei nel piu' grosso atto d'amore che non ha bisogno di altri mediatori.
Ho solo un grande rammarico : averci pensato troppo e di me dopo non restera' molto, per un po' forse il ricordo di alcuni, ma poi il niente...il vero niente!
Magari qualcuno che dica...mio padre era una persona incredibile...
mi ha consegnato un tesoro grandissimo...
saper vivere.
Quanto amore represso in ognuno di noi, e quanto bisogno di darne senza limiti e confini , che ci imponiamo di non dare per i motivi piu' disparati e disperati, che nulla contano sul piu' grosso delitto dell'umanita'...
sprecarlo nei sentimenti piu' bassi della mediocrita'.
Tutto cio' l'ho affrontato a viso aperto, in salita, chiudendo i rapporti di affettivita' familiari, restando a terra con la prima moglie e perdendo le persone piu' care, vivendo da solo dovunque c'era la possibilita' di rinascere, lottando contro i meschini e conquistando ogni piccola posizione...
rimanendo fondamentalmente me stesso.
<< Uno su mille ce la fa, ma quant'e' dura la salita, in gioco c'e' la vita...>>

Torna su

5 novembre 2001

Due anime non si incontrano per caso , ma possono perdersi nei marosi della vita, tra i pezzi dei relitti che galleggiano e ci nascondono l'un l'altra a tratti, cosi' come le onde nascondono a tratti l'orizzonte e confondono la direzione di chi nuota verso una riva.
A volte si ha la sensazione di essere li', per giungere in secca sulla battigia di una spiaggia sconosciuta, mentre in realta' la corrente ti sta allontanando e torni affaticato in alto mare, ci si sente sfiancati e quello che sembrava la salvezza a portata di mano e' svanita.
Ma se due anime non si incontrano per caso che cosa il caso aveva riservato loro e cosa non e' accaduto ?
Se avessi la risposta sarei saggio e conoscerei il destino degli uomini.
Forse tutto e’ accaduto o deve ancora accadere...se è verità che due anime non si incontrano per caso.
La saggezza e' dentro di noi e in parte siamo un po' fautori del nostro destino, anche se la corrente ci porta in alto mare , sono troppo affaticato per nuotare controcorrente, cosi' lascio che il mare mi porti alla deriva, cerco di non affondare con i pezzi di relitti della vita che mi circondano.
Si smette di nuotare controcorrente quando ci si rende conto che non ne vale la pena e non si ha voglia di fare fatica e spesso preferiamo nuotare con i pezzi dei relitti della vita per una sorta di inconscia e inconsapevole sicurezza.
Si smette di nuotare quando la meta si allontana o quando non si capisce se stiamo nuotando invano...

Torna su

28 novembre 2001

A volte ho la sensazione di vivere su una strada...
una strada non molto larga, difficile da percorre... in realta’ e’ uno stretto sentiero.
A destra e a sinistra della strada la follia, che non può altro che essere lucida, non esiste una follia non lucida o consapevole.
Diventi folle perchè sei troppo lucido...o forse lo diventi perchè non vuoi essere lucido e cerchi una verità
Le vita con le sue caselline...le mie caselle, i posti assegnati ...
chi non li ha...ho conosciuto solo dei barboni, di quelli degni della totale dignità di un essere umano, che non hanno caselline, caselle e posti assegnati.
La quotidianità lo richiede, la cultura lo insegna, la morale lo impone.
Pensa al caos delle persone in preda al miscuglio di ruoli, posti, atti.
Se mi guardassero non solo con i propri occhi , si capirebbe che sono la persona più strutturata nella quotidianità e questo mi serve per combattere la follia, ma non ho confini in me, non ho limiti di pensieri, di sensazioni, di emozioni, di intensità, di amore, di capacità di "provare", di "dare" incondizionatamente.
Ma come si fa ad inseguire una persona cosi' evanescente , che un giorno e l'altro sembra voler dire..."condivido i tuoi sentimenti" e poi talvolta sembra quasi seccata se la cerchi troppo o peggio ti fredda gli entusiasmi ?
Non si insegue una persona così, la si coglie nel lato nascosto della sua obbligatoria apparenza, ne’ si coglie la profondità di riflessione che diventa ed è la "leggerezza", non si ha paura di affogare in questa leggerezza, non si teme il lato oscuro agli occhi dei più.
Ho condiviso sentimenti, ma avrei dovuto vuotare una casella per inventare un altro posto, dal momento che tutti abbiamo caselle e caselline ben piazzate.
Oppure c’e’ qualcuno che ha qualche casellina vuota con un qualche nome convenzionale?
Il miglior pregio che una persona possa ostentare e’ la misteriosità nel suo senso storico e nella sua vera etimologia.
Nel luogo comune è la peggiore critica o offesa che una persona possa sentirsi dire, come dire stupidità...di atteggiamenti.
Non so più che dire.
Potrei scrivere frasi, pagine, magari anche un libro in un buon italiano, con immagini che sottendono verità, allusioni, magie, meandri dell'essere umano, luci rarefatte e profonde oscurità...
pagine per tutti...
pagine che solo a pochi, molto pochi procurerebbero uno stato di scintillio, di luce.
I più le apprezzerebbero per il buon italiano e per la buona capacità espositiva, altri per la capacità di stimolare la fantasia, le immagini,l’intimo.
Pochi, forse nessuno coglierebbe la luce, la leggerezza e saprebbe leggere le parole non scritte.
La vita è una scacchiera a ciascuno la sua mossa...la libertà di danzare sulla scacchiera è non avere confini...significa non avere bisogni, necessita’...significa perdere il significato ipocrita del bene e del male.
La salvaguardia dei sentimenti, dell’equilibrio, della vita e della serenità sono degni di tutto il mio rispetto, capisco ogni scelta, ogni mossa, anche se per uno che gioca sulla sua scacchiera è difficile leggere le regole.


Torna su

10 gennaio 2002

Il popolo della notte e' vasto e variegato.
Curiosando in questa rete sconfinata con il timore quasi di avvicinarmi a questo o a quell'altro sito per paura dei virus (informatici!) o di non riuscire a districarmi nei meandri del web, scopro nuove frontiere di mondi che si chattano, si cercano, si incontrano e si propongono cosi'...sconosciuti , spavaldi, passionali, teneri, maliziosi...vorrei avere una ventina di anni in meno e l'incoscenza di un paracadutista in caduta libera su incontri al buio allettanti e forse "bufalini"...
Questo e' il popolo del web ? Questa è la solitudine umana o forse cosmica ?
Poi penso a me, alla mia generazione, ai nostri retaggi culturali , a certi splendidi pudori , ai miei timidi e goffi approcci di un tempo.
E' troppo tardi per tornare indietro nel contatore del tempo o sono io che non ho capito niente !? O forse non c’è niente da capire come canta De Gregori!

Torna su

29 marzo 2002

Ho concluso la lettura di un libro e forse avrei dovuto avere l'opportunita’ di leggerlo a vent'anni per dare una direzione diversa alla mia mente , alla mia vita...
<< il sogno e' la prova che immaginare, sognare cio' che non e' accaduto, e' tra i piu' profondi bisogni dell'uomo >> ed e' abbastanza vero tutto cio' e forse parte da lontano questa tendenza attuale in cui sempre piu' spesso nei rapporti di lavoro, di amicizia, d'affetto, si intravede che << davanti c'era la menzogna comprensibile e dietro l'incomprensibile verita' >> e a ben vedere << cio' che non abbiamo scelto non possiamo considerarlo ne' un merito, ne' un fallimento >>.

Io sono vissuto accompagnandomi anche nei momenti piu' difficili con la MUSICA che << e' l'arte che piu' si avvicina alla bellezza dionisiaca intesa come ebrezza...non fa distinzione tra musica classica e musica leggera...e' una distinzione che sembra antiquata, ipocrita....la musica come forza liberatrice, libera dalla solitudine, dalla chiusura, dalla polvere delle biblioteche, apre nel corpo una porta attraverso la quale l'anima esce nel mondo per fraternizzare....la musica assomiglia ad una rosa fiorita sulla sconfinata landa nevosa del silenzio >> mentre << la trasformazione della musica in rumore e' un processo planetario che fa entrare l'umanita’ nella fase storica della bruttezza totale >>.
A pensarci bene ogni cosa della nostra vita puo' essere interpretato come << un dramma umano...sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo....ma cosa succede in realta'?....
Niente! non era caduto un fardello ma L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE >>.

<< Solo le domande piu' ingenue sono veramente serie...solo le domande per le quali non esiste risposta che segnano i limiti delle possibilita' umane e tracciano i confini dell'esistenza>> e ancora << la gente di solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie sofferenze....traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del tempo, al di la' della quale le sofferenze di oggi cessano di esistere>>
A volte siamo permeati dal <<Es muss sein! (Deve essere !) ...esteriore, imposto dalle convenzioni sociali, mentre l'es muss sein motivazionale e' interiore....>> in altri termini e' difficile << scoprire che cosa resta della vita quando l'individuo si sbarazza di cio' che fino ad allora aveva considerato la sua missione>>.

E che dire dell'amore << fare l'amore non e' forse l'eterna ripetizione del medesimo ? Niente affatto! Rimane sempre una piccola percentuale di inimmaginabile. Cio' che l'io ha di unico si cela appunto in cio' che l'individuo ha di inimmaginabile....non si puo' indovinare...cio' che nell'altro si deve svelare, scoprire, conquistare....come si comportera' lui o lei quando saranno spogliati? cosa diranno facendo l'amore? che tono avranno i loro sospiri? che spasmo contrarra' i loro corpi e i loro visi nell'istante del piacere? >>.
Anch'io da quando ho preso consapevolezza profonda , da quando quelli che amavo in famiglia se ne sono andati , sempre piu' frequentemente penso che
<< La vita umana si svolge una sola volta e quindi noi non potremo mai appurare quale nostra decisione sia stata buona e quale cattiva, perche' in una data situazione possiamo decidere una volta soltanto. Non ci viene data una seconda,terza o quarta vita per poter confrontare diverse decisioni....se la storia si potesse ripetere, sarebbe desiderabile provare ogni volta la seconda eventualita', senza un simile esperimento, ogni considerazione non e' che un gioco di ipotesi....quello che avviene solo una volta e' come se non fosse mai accaduto>>.

Un' altra considerazione assolutamente corretta e' che << tutti abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi...a seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere potremmo essere suddivisi in quattro categorie di chi desidera :
* lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi....un pubblico
* lo sguardo di molti occhi a loro conosciuti....gli instancabili organizzatori di cocktail
* gli occhi della persona amata....e' pericolosa quanto la prima categoria...una volta o l'altra gli occhi della persona amata si chiuderanno e la stanza cadra' nel buio
* infine la piu' rara...coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti....i sognatori

C'e' un ultima parte del libro che riflette << che cos'e' la civetteria ? Si potrebbe dire che e' un comportamento che mira a suggerire la possibilita' di un'intimita' sessuale, senza che questa possibilita' appaia mai come certezza...la civetteria e' una promessa di coito non garantita!....e' forse spiacevole per lei quel flusso continuo di complimenti, doppisensi, proposte, sorrisetti, sguardi ? Niente affatto. Prova un desiderio irresistibile di esporre il proprio corpo a quella marea....l'amore e il fare l'amore sono due cose diverse...talvolta fare l'amore e' solo una via d'uscita dal labirinto...piu' che di ogni cosa fare una tragedia (la pesantezza dell'essere..)...si puo' capire la leggerezza e la gioiosa futilita' dell'amore fisico....>> se lo chiede l'autore e me lo chiedo anch'io << come vorrei imparare la leggerezza...come vorrei che qualcuno mi insegnasse a non essere cosi' anacronistico...>>

Per certo <<per le donne la civetteria e' una seconda natura, una routine senza significato....l'equilibrio tra la promessa e la mancata garanzia (dove risiede l'autentica virtuosita' della civetteria!) >> ma l'autore sottolinea e a ragione che l'equilibrio non deve essere alterato perche' quando << si e' troppo solleciti a promettere, e non si mostra con sufficiente chiarezza che la promessa non e' garantita puo' dare l'impressione di essere accessibili...quando poi gli uomini reclamano cio' che sembrava loro promesso ed urtano contro una forte resistenza che non sanno spiegarsi, pensano ed attribuiscono cio' ad una raffinata cattiveria>>.
Avrei capito piu' cose se negli anni settanta avessi letto questo libro, ma anche oggi fa bene alla mente.


Torna su

5 maggio 2003

e' tutto il giorno che sto lavorando agli obiettivi dei "miei" ragazzi...quando dico miei sento sempre un certo brivido di affetto...
che fatica per spuntare qualche vantaggio in piu' e quale immensa fatica per far comprendere ad ognuno quanto valore hanno le cose...piccole o grandi che riesco ad ottenere.
Sto perdendo la voglia di assumere questo ruolo e qualche volta vorrei tornare nuovamente al mio ruolo commerciale con il mio tran tran, le mie aziende, le mie visite, i miei report, risultati ed eventuali soldi nei semestri e trimestri.
Ho scritto un brano in passato - Pinete & Arenili - che inizia dicendo...
<< laggiu' dove il mio sguardo puo' arrivare, dove aria ed acqua si confondono in un unico celeste.. piu' la' nella frontiera dell'immaginazione io vedo la mia isola...>>
Sto per iniziare un'altro ciclo di incisioni di pezzi di cui ho ritrovato "parole ed accordi" su un vecchio diario e su altri quaderni, che mi fanno ancora venire le stesse sensazioni, cio' vuol dire forse che "l'uomo vissuto" non ha prodotto "la scorza" rispetto "al ragazzo sognatore" e questo fa il paio con quanto sostenuto da Gaber...
<< la nostra generazione ha perso!>>

Torna su

27 maggio 2003

Ho l’anima graffiata...sono tristissimo per la certa e prematura perdita nei prossimi giorni di una persona che ho avuto modo di conoscere bene negli ultimi 20 anni.
Rivivo con travaglio riflesso nella disperazione di una persona cara, la cosa che ho vissuto per mia madre, e non capisco , non riesco a razionalizzare perche' debba essere cosi' fatale il destino delle persone, quelle piu' briose e piene di voglia di gioire.
Rifletto quanto tempo sprechiamo nel nostro quotidiano NON VIVERE, come disse J.Lennon << la vita e' quello che ti accade mentre sei distratto a fare altre cose...>>.
Faccio voli immensi con il pensiero, con il sogno di mollare, tutto che torna prepotentemente, con l'impulso forte di dire <<ma andate tutti a farvi benedire...io mi sono rotto>>,
c'e' il pensiero brutto..... e se dovesse accadere a me?! con che animo reagirei?!
farei questo, farei quello...
Poi senti cosa accade, senti di forze che non ti sostengono, senti di periodi troppo lunghi in un ospedale, perche' gli altri non si rassegnino che deve finire cosi'...
e in fondo anche tu vuoi continuare a credere che una speranza c'e'...
e tutto diventa un gioco delle parti che in un ultimo sforzo, doloroso... di umanita' e di altruismo, tenta di alleviare il dolore dell'altro, di un evento annunciato, di un'attesa snervante, straziante per tutti...
quasi come se l'unica vera realta' e' il triste evento che libera tutti...
Ho un dispiacere immenso e profondo, mi spiace parlare di questa mia disperazione...
ognuno di noi ha avuto queste cose vicine e dovrebbe avere la forza di non ricordarle agli altri...
Credo che chiudero' per oggi e me ne andro' a casa, cercando nella normalita' delle abitudini e degli appuntamenti ludici di trovare il conforto o la diversione...
ma l'anima grida tutta la sua rabbia...

Torna su

26 giugno 2003

...grande emozione per la prima di Sabato (ndr – Lisistrata) ...qualche battuta incerta del collettivo, ma grande accoglienza di pubblico...
ci saranno state 350 persone...visto che le sedie erano 197 perche' le ho contate io dopo averle messe a posto, e c'erano il doppio delle persone sedute intorno sul prato ed in piedi dietro...era la serata di apertura della rassegna.
...performance oserei dire impeccabile nella replica di domenica (le sedie siamo riusciti a portarle a circa 250...) e l'ex direttore di Airone sembra che abbia scritto una lettera aperta ad Antonio Rosti e Massimo Greco, come se fosse Aristofane che si complimentava ed affermava l'attualita' dei contenuti e dei valori delle sue opere...
ergo...bisognerebbe rappresentarlo di piu'.
...sul piano personale la soddisfazione e' grande, ed ho ricevuto gratificazione ampia sia dalle persone, dal gruppo e inaspettatamente anche dal regista che non si e' mai esplicitato cosi' durante tutte le prove.
<<grandi sensazioni...giovani emozioni...al di la' del limite...>> concluderebbe Battisti.

Torna su

1 luglio 2003

...mai visto un concerto con un tecnico luci cosi' bravo...
il cielo si illuminava a tempo, con i diversi pezzi del mitico Bruce...la festa e' stata un po' bagnata sopratutto per gli impavidi che erano sul campo, e lui ha dato prova di grande generosita' uscendo piu' volte dal palco e cantando sotto la pioggia scrosciante...
noi che eravamo nelle tribune coperte, ce la siamo vista brutta quando ha cominciato a piovere "orizzontale", ma 3 ore di grande musica con una la sua grinta eccezionale, hanno coinvolto la mente ed il corpo in unico grande corpo che cantava e si muoveva coralmente.

Torna su

13 ottobre 2003

Tracce di Anne, e' piuttosto "schegge di Anne"...tosta da seguire!
Il tutto ha una impostazione come se tu fossi spettatore in un appartamento con diverse stanze e vai itinerando in queste con gli attori (molto bravi...giovani ma veramente molto bravi!) sembra quasi che tu sia immerso in una cosa narrata tra loro e tu sia un po' la tappezzeria che assisti. La scenografia e' ridotta al minimo ma l'espressivita' ed il coinvolgimento e' piuttosto forte.
E' dispersiva da seguire perche' sono "quadri" di narrazione che attraversano la vita di Anne...continuamente profilata da bambina e da adulta, con gli amici e con gli uomini, con l'infanzia in un paesino dove ogni nascita veniva battezzata anche con un alberello piantato in un bosco di un paesino forse russo o francese (non si capisce!) con i ricordi degli orrori della guerra dei corpi straziati e bruciati, ma anche con le immagini narrate di corpi convulsi nell'amore, con un improbabile lavoro forse come attrice...porno !?, alla sequenza di messaggi di una segreteria telefonica di amiche, di amici, di amanti che la cercano, di frammenti di vita (rossetti, foto, laccetti, spezzoni di foto...) raccolti in bustine di plastica che ti danno all'inizio e che sembrano quasi le tracce che una assente polizia scientifica ha sistematicamente catalogato in una ricognizione del suo appartamento, ricostruzioni del suo passato della sua vita con i gentori, con gli studi fatti e le foto di un album immaginario dove ci si interroga su tutti i suoi uomini, tra passione e dispregio...forse, e frigidita'...forse...
...con astrazioni esterne (proprio fuori in esterno!) di gruppi che escono dalla narrazione che continua nelle diverse stanze (con spettatori dentro e fuori, gruppetti di tre-quattro al seguito di altrettante situazioni attoriali) e fuori dalle finestre osservano e in piena sincronia con l'interno riprendono la recitazione dell'interno...come un corpo astrale che vede e si rivede...ma dov'e' Anne ?
L'ultimo messaggio in segreteria insiste...<< lo so che sei lì...Anne dai...rispondimi...ho bisogno di parlarti...Anne...dai...voglio fare l'amore...Anne...>>

Torna su

29 ottobre 2003

...quando feci “i tre giorni del coaching”, c'era un bellissimo esercizio in cui il coach era un po' l'angelo che accompagnava i movimenti del suo assistito, leggeri, determinati, volitivi...
ed era come se ti fossi abbandonato ad una piuma che ti sosteneva perche' c'era la presenza, ma non era invadente era discreta...
spesso sento di essere (o tento di essere) cosi' con gli altri, eppure loro mi rimandano una percezione come di eccessivo ingombro, di forte presenza...
avrei voglia io di avere alle spalle qualcuno...cosi' da non sentire tutto sopra le mie spalle...che se mai sbagliassi lui c'e'...a correggere la traiettoria delle mie azioni...
una vita vissuta con questa sensazione di solitudine...
non poterti permettere di sbagliare perche' altrimenti sei perso...
una "insicurezza cerebrale" che non mi consente di rilassarmi mai...
neanche per le cose piu' sciocche della vita...
un "affanno mentale" di quello che non riesco a fare e che giorno dopo giorno rimando per alleviare il peso della insoddisfazione dell'irrealizzazione di certe cose...
affanno di non fare in tempo a farle in questa vita e certezza che non ve ne sara' un'altra...
e quindi la sensazione delle occasioni perdute...

Torna su

14 novembre 2003

la vita e' una sorpresa ogni giorno, se penso soltanto ad una ventina di anni fa'...
ero un insegnante precario che cercava di far collimare il pranzo con la cena (non per questo ero molto piu' magro!), avevo perso una donna di cui ero molto innamorato...
to be precise...mi aveva abbandonato e non ho ancora capito perche'!!!
...ero consapevole che avevo davanti a me solo difficolta' ...economiche anche...
ed ero uno straccio emotivamente!
parlare di lotta forse e' dire poco con un carattere che ha delle spigolosita'...
accettare la vita che viene e' stato fare di necessita' virtu'...
non erano molte le alternative...
ho pianto...
ma ho anche gioito molto ed ancora oggi sono molte le cose per cui mi sento gioiosamente fortunato...
non sono venute da sole...
ma anche la fortuna ti aiuta se hai fede e credi nelle tue possibilita'...
spero che il futuro sia ancora piu' gioioso per me e per tutti coloro che condivideranno un cammino a fianco al mio, nella vita e nel lavoro.
Si, sono consapevolmente sereno sotto questo punto di vista.


Secondo un filosofo di cui non ricordo il nome ci sono tre tipi di persone :
* quelli che fanno accadere le cose...
* quelli che guardano le cose accadere…
* quelli che si stupiscono di cio’ che accade...


Torna su

25 marzo 2004

Ora sto riconciliandomi con il mondo...a Natale ho scritto a mia sorella che non sentivo da sette anni...anche se non riesco ancora ad andarla a trovare...
ho ritrovato un compagno di musica (il mio batterista di Macerata!) che viveva in California da 30 anni, ho ritrovato una ex collega di quando "insegnavo precario alla scuola media" (con lei che dice di essere diventata di ruolo perche' abbiamo lavorato insieme)...
Beh non li ho perdonati ancora tutti...alcuni miei cugini schizzinosi che hanno mandato a monte il progetto agrituristico-marchigiano, la mia prima moglie che se ne ando' lasciandomi economicamente a terra e senza un lavoro stabile...dopo 6 faticosi anni di pendolarismo settimanale... 6 strani e confusi mesi di matrimonio (un record!!!), senza che si potesse capire quale vita stesse sognando...
Rammarico !?
No ricordi...
tanti lunghissimi anni del mio tempo "zingarante"...
Mi ricordo delle serenate sotto un collegio di suore di un gruppo di "smandrappati" ... le studentesse tutte affacciate alle finestre nella notte e i vigili chiamati per farci sfollare...
mi ricordo di passeggiate alla pineta d'annuziana, di grandi temi per cambiare noi il mondo, mi ricordo di vitelloni e di appartamenti studenteschi quasi in passeggiata, "gente giusta col grano" diremmo oggi (giusta!? Boh!?)..."vitelloni all'ingrasso",ma anche di gente chiara, idealista, pura...
e poi mi ricordo di giornate pisane, e di canzoni sul prato della torre affascinando le giovani turiste straniere “da rimorchio”...
poi come un soffio di vento che porta via le ultime foglie....fffffffffffff....l'oblio!
Cacchio ma e' possibile che il tempo sia passato così (?), mi sembra tutto cosi' "ieri"...
Sto "chiudendo l'ufficio" come ogni sera,mi domando perche' il buon Dio non ha agevolato i programmi paterni di lasciarmi l'azienda...almeno avrebbe un senso questo tempo "sprecato" a far guadagnare soldi a qualche pensionato della Florida.

Torna su

8 aprile 2004

Tutto ha un prezzo nella vita, per quanto idealismo sia ancora in noi, questo credo che sia stato provato sulla pelle di ognuno.
Quello che frequentemente mi chiedo e' se "coerenza" voglia significare "duri & puri" fino alla morte o voglia piu' concretamente dire saper comprendere come cambiano le cose e quali necessari aggiustamenti realizzare...
non per ripudiare se stessi...
ma per sopravvivere...a tutti in fin dei conti...
al lavoro, ai parenti, ai conoscenti, agli amici, agli affetti...
...negli anni '70 potevamo cantare << la liberta' non e' star sopra un albero, non e' neanche il volo di un moscone, la liberta' non e' uno spazio libero, liberta' e' partecipazione...>> e noi abbiamo partecipato...non importa da che parte...li abbiamo sostenuti e loro si sono piazzati!
Qualcuno fa il governatore della Lombardia, qualcuno ha fatto il presidente del consiglio, piu' di qualcuno conduce in televisione...
insomma gli amici degli amici si sono piazzati...
e qui il pubblico!
...e il privato ?
Si sopravvive...
Ma quante vite abbiamo da vivere !?
E quanto e' lecito aspettarsi ancora in efficienza vitale.
Sono a Cernobbio in una stanza d'albergo in collina sul lago, con un'altra giornata di Forum Sanita' dove le arroganze di cui sopra vanno a braccetto con la mediocrita' piu' bieca, e noi qui a dipendere da loro per fare "qualita' " nel nostro lavoro....che fatica.
Tocchera' alle nuove generazioni continuare a cambiare il mondo... noi "duri & puri" abbiamo gia' dato, cerchiamo di vivere in armonia con le cose della vita e non facciamoci "rompere i coglioni" (quando ci vuole!!!) piu' di tanto da questo teatrino di "nani & ballerine", si diceva nei favolosi anni '80.

Torna su

12 maggio 2004

...ho avuto un sogno di una notte di mezza estate...
non e' un invito a cena...
e' la gioia di raccontare che nella mitica palestra "agghindata a teatro" di Cassina de' Pecchi e' stata una apoteosi, non e' bastata la prima di sabato sera, si e' dovuta organizzare una replica domenica per altre 160 persone che erano rimaste fuori la sera prima...
...quasi due ore di spettacolo con frizzi e lazzi di "artigiani" e "bosco", "gli "amanti" bravissimi , avevano la parte piu' difficile...quella drammatica...
Do' per scontato che si conosca la commedia shakespiriana...
Bisogna immaginare che il finale ha una "insolita" Tisbe...con palloncini al posto delle tette...minigonna e calze a rete...
Risate a go-go ed applausi a scena aperta quando d'un tratto una "tetta e' scoppiata"...
per tutta la compagnia e' stato un divertimento ed una esperienza incredibile...per il pubblico qualcosa di esilarante.

Torna su

7 luglio 2004

Sono qui ad arrostire al caldo milanese...
in compenso quando rientro nella mia casetta nel verde mi godo il frescolino,
apparecchiamo fuori per mangiare e ci sembra di essere in vacanza...
vent’anni fa non avrei scommesso di cambiare il corso della “fortuna”...
Fortuna...
ripenso a quando andavo a scuola...avevo dei compagni all'industriale, che sono usciti col massimo dei voti...
poi... un po' perche' non avevano voglia di schiodarsi dal paesello...
un po’ perche' le occasioni se non te le cerchi non vengono da sole...
un po’ perche' la professione e' un'altra cosa e non basta SAPERE...
ci vuole anche SAPER FARE ed ESSERE...
questo ti insegnano nelle teorie manageriali e c'e' anche il SAPER DIVENTARE!
insomma li ho persi di vista da un po'...
ma di strada non ne hanno percorsa parecchia...
Ma forse prossimo agli “anta” direi che non vale molto la pena neanche farsi
"il mazzo" per scalare (si fa per dire!) le posizioni professionali....
alla fine ti rendi conto che non c'e' corsa...
e che forse hai inseguito un miraggio...
lo dico con la consapevolezza di essere stato fortunato e di essere trattato piuttosto bene in azienda...
al “paesello” molti direbbero che sono uno arrivato...
il tuo ufficio...telefonino...BMW...stock option...bonus...
buono stipendio...buongiorno-dottore-di-qui-e-di-li'...
ma io volevo fare il cantante...
l'artista insomma...
e allora ? valeva la pena tutto questo ?
Ho visto donne giocarsi tutto per la carriera: amore, figli, affetti importanti, libertà di esistere, amiche “del cuore” e tutto quanto fa di un robot una donna, di un involucro esteriore un sentimento!
Non so... avessi un figlio non gli direi niente e lascerei che goda della sua inconsapevole giovinezza come dice KUNDERA....la insostenibile leggerezza dell'essere!

Torna su

25 agosto 2004

...sono rientrato stamane con "fatica"...come sempre e' , e deve essere quando termina il periodo di vacanza.
Sdraioling versiliese e kili di panzetta con dei suoceri cucinieri al massimo livello di qualita' (in gioventu' avevano gestito le classiche trattorie toscane a milano!!! sicche'!!!), riposo, poca spiaggia, un paio di libri (Finzioni di Borges e Il libro dell'inquietudine di Pessoa...consigliati da una collega, che non mi hanno particolarmente entusiasmato), ottime mangiate...qualche passeggiata classica da "bagna-asciuga",frescolino pinetale, insomma OZIO e RELAX.
Non e’ esattamente godersi le chiare, fresche e dolci acque ma una vacanza in famiglia...sguazzi, pesciolini e grigliate...
sono anni che non metto piede in sardegna per diletto e mi dicono che dalla parte "fighettona" (p.rotondo & cervo) ormai c'e' un casino di gente tra quelli che si devono far vedere e quelli che vanno a vedere quelli che lì si devono far vedere per esistere...
tra le opzioni di questa estate pensavo con la fatina di fare base da qualche parte e poi esplorare tutta la costa nord , nord-ovest con lo scooterone...
bocciato!!!
...ma prima o dopo mi ritaglio un fuori stagione...tipo maggio o giugno ad esempio...e mi faccio 'sto giro su due ruote che ho in testa da tempo!
...ho visitato fugacemente la zona sud caglieritana che non e' niente male e mi dicono che la costa ovest a risalire e' altrettanto bella e turisticamente piu' intatta della abusata costa smeralda e zone limitrofe...
si vedra'... e visto che l'orario mi suggerisce la chiusura delle attivita'...
per oggi faccio un bel log-out.

Torna su

26 agosto 2004

...carissimo Pinocchio...forse nella vita hai fatto un indigestione di fate...
troppo perfette e alcune a quanto sembra, anche molto insicure!!!
A volte penso che sarebbe meglio contattare una fattucchiera, una di quelle all’antica... coda di topo e zampa di rospo...ops...
trasformano la zucca, in una clamorosa harley davidson nel posto più affascinante e romantico del mondo!
Atterra Pinocchio!!!
...2001 odissea nell'ospizio! altro che harley davidson !!!
...tieni sempre presente il brizzolato "pesante" che c’e’ in te (sia nei toni grigio-bianchi, che nelle "debordanze")...
le fattucchiere sono tutte "under 30" e ti mandano a pedalare prima ancora di un consulto!
...riflettendo poi si fa presto a parlare di indigestione...
intanto nella vita di “fate-sposate” ...solo due!
"sacri fuochi"?...chi puo’ dirlo...
qualche folletto-folleggio del bosco nel bosco...tutto sommato un PUCK birbone con frizzi e lazzi di gioventù, ma poi molto piu' "coglioncello" di quanto si possa pensare, tant'e' che la fatina ora sarda abbandono' lei il bosco...
e la fatina bionda mi rimprovera di "tanismo"...
mai un bar con gli amici...mai una partita di pallone (non mi interessa proprio!)...mai un pokerino con gli amici...mai un tennis con l'amico/a del cuore...mai una riunione al club per soli uomini del kazzeggio...mai viaggi, eventi,escursioni....
lontani piu' di 10 metri...
esagerando ?!....UN SANTO!
Ce ne vuole di fantasia per nutrire l'eterno sospetto femminino di sostanza "cornea"... mica come l'andazzo odierno...
in confidenza a parte essere sempre stato un "cerebrale" anche nelle storie piu' brevi...della serie no emotion...no party!
...ai miei tempi ...ops...non mi viene altra espressione!...
ai miei tempi dicevo...il metodo anti-concezionale piu' diffuso (che di concezioni ne ha fatte parecchie!) era "l'interruptus"...
a furia di "interruptere" (come cacchio si coniughera'...) aspettando la fanciulla e stando attento...ci si abitua a ritardare!
in eta' adulta c’e’ il rischio opposto il priapismo!
Ci vorrebbe una fattucchiera molto brava che con pozioni magiche (rospi, pipistrelli e amenita' varie) e' in grado di convincermi che ne valga la pena!
In realta se fosse una fattucchiera molto brava dovrebbe gia’ aver scoperto un filtro per "congelare" l'eta'...
non voglio ringiovanire! voglio fermarmi qui!!...il piu' a lungo possibile...
Non ci posso pensare che il 2 gennaio "svolto i 50!", porca puzzola 'sti anni ti scappano via che e' un attimo...solo ieri ne avevo 40 con capelli e barba neri...tutto sommato ancora un bel fijol...
ops 50! tutto un fiorire di peli bianchi e ispidi!!! per carita' tutti...?!
ma il bianco incombe come una nevicata pedemontana di aprile nel declivio di Campo Imperatore...
vabbe' adesso non vorrei scadere nel vecchiaccino patetico
...sara' che come spirito non li sento per niente, nel disagio di qualche "acciacchetto" di cervicale e doloretti vari...
ma mi sgomenta il fatto che non riesco piu' a leggere senza occhiali la sezione "ingredienti" dei vari prodotti al super...
e’ inesorabile e incontrovertibile.....e' L'ANNITE!!!

Torna su

30 agosto 2004

...ho in mente il ragazzetto dinoccolato di allora, nero come un carbone: capelli, occhi, carnagione, mani nervose ed espressive, polpastrelli induriti dalle note di una chitarra sbarazzina e dal tamburellare insofferente sul tavolo alla ricerca di  qualcosa di più...
certo il tempo passa,  i capelli bianchi arrivano e da un po' faccio anche fatica a tenere a bada la panzetta, ma non perdiamoci d'animo!
La forma non è fondamentale, l'unica cosa da controbbattere è l'abulia...
per sentirsi finalmente liberi di esistere come ti senti dentro, capelli bianchi o no, e fare  finalmente quello che vuoi! 
Forse allora non ci sarrebbero neanche gli altri di problemi e magari in un campo di grano non sarebbe secco nulla tutt'al più si farebbe uso di miele...con mucho gusto!
Non sono il tipo che gioca alle "giostre" ?!
Bisogna cominciare presto ed avere un talento speciale per fare bene quelle cose li' , magari senza farsi "tanare"...
A parte la sala di registrazione...diciamo che non ho altri "vizi" (calcio,bar,poker,etc.) per quello dico che in fondo la mia fatina e' una donna fortunata, lo so che noi uomini diciamo sempre cosi' alle nostre donne...
E visto che non ha fondamentalmente di che lamentarsi, dovrebbe cercare di rendersi (e rendermi...visto che viviamo insieme...) la vita leggera...
...non dico la famiglia del "mulino bianco" che forse l'hanno mutuata dal cartoon "Haidi"...
ma una vita sorridente...godendosi quello che c'e'...
sulla fisicita' li' forse qualche ragione ce l'ha...panzetta-si-panzetta-no, sempre intorno al quintale mi aggiro...
il ragazzetto...oggi e' piu' un tricheco dinoccolato...
un anno fa' mi ero messo di buzzo buono e sono calato fino ad 89 kili, ma poi lo stress e la buona forchetta hanno minato nuovamente il risultato...
c'aggia fa' ?! cerchero' di rifare il miracolo...

Torna su

14 settembre 2004

Casa mia...tu mi sembri un’abbadia...
vista l'esperienza della casa precedente della serie <<questo lo faremo piu' avanti>>, abbiamo cercato di fare tutto sin dall'inizio...
il mutuo per fortuna e' << a babbo morto!>> 20 anni!!! ...poi con una sottoscrizione di polizza integrativa che (facendo corna, scongiuri e toccamenti vari...) se <<  il babbo muore prematuramente...>>
beh almeno l'80% del debito residuo lo paga l'assicurazione...
sicche' parafrasando una nota pubblicita di una banca...ho progettato e costruito il bagno intorno all'idromassaggio!
e se avessi avuto a portata di mano un'architetto, magari le cose potevano essere pure meglio, visto che tra il lusco e il brusco nella ristrutturazione ci sono andati una “carriolina” di milioni...di vecchio conio...come si usa dire!
Pero' il risultato e' che finalmente abbiamo una tana che e' spaziosissima e godibilissima dentro e fuori nel giardino, in piu' quello che noi chiamiamo taverna in realta' e' un appartamento dove ospitiamo tutti i nostri amici, specie quelli lontani...
come dice un mio amico <<chi ha orecchie per intendere in-tenda...gli altri in camper! >>
Sin dall'inizio avevamo detto << se questa sara' la nostra casa della vecchiaia, sara' molto confortevole... e se ce ne sara' bisogno per "emigrare nei mari caldi", sara' la nostra pensione...visto che ormai chissa' se ce ne restera' per quando ci tocchera'! (...quando!?!)
C’era un altro progetto che chissà-mai-se-vedrà-la-luce ed e' piu' simile al “Cincinnato”...
“il rudere del nonno” della fatina nel cuore nobile della toscana (Firenze-Pisa)...
rudere nel senso stretto del termine visto che e' circondato dai rovi...
ma li' chissa’ mai se riusciremo a realizzare qualcosa...
La nostra idea era in questi anni metterlo a posto, facendo il piano padronale a piano terra e quattro mini abitazioni al piano superiore, in cui svolgere l'attivita' di Bed&Breackfast, con circa due ettari intorno (ora incolti ovviamente) da vedere come destinare...
Con una seconda casa di quel genere potremmo affittare la casa di Cassina e ritirarci anzi tempo in campagna...
staremo a vedere...le vie del signore sono infinite!
Ma il tempo e’ nostro nemico e noi non siamo infiniti...

Torna su

14 ottobre 2004

La pazzia del mondo e' proiettare le proprie percezioni esteriori!
Altrimenti perche' tutti gli albanesi e sfigati magrebini tentano di venire in Italia ?
Le facciate dei palazzi delle zone slave hanno una padella-satellitare per ogni balcone...
Cosa vedano dello stile di vita italiano ?!?
Dal medico in famiglia ad un gruppo di cretini che si potrebbero godere un po' di soldini e di fama...e invece vanno a farsi mangiare dalle zanzare a Los Haities (il parco dell'isola dei famosi in Rep.Dominicana!) cercando di fare il verso ai Tainos (quelli che hanno ricevuto Colombo!)...probabilmente Neanderthal si sta rivoltando nella fossa!!!
 
Immigrato nostrano, talvolta ripenso a quanto sacrificio e privazione ho vissuto in passato!
o forse si pensa sempre che il nostro sacrificio e' sempre piu' grande...
i primi tempi sono stati durissimi...
il gioviale fanciullo “figlio di papa’ “ dall’infanzia spensierata ne ha passate diverse...
 
Pisa fu tutto sommato una pausa dove le mie risorse e quelle della mamma mi consentirono di vivere fuori casa per 19 mesi...
il prezzo da pagare furono i 23 esami ed il ritorno a casa con una tesi da svolgere che si completera' solo tre anni piu’ tardi grazie al pungolo orgoglioso ed economico di una insostituibile zia Antonia.
Si perche' a quel punto avevo fatto tutti gli esami, avevo ripreso a lavorare in Abruzzo, ma non avevo tempo di portare avanti la tesi...un anno dopo lasciavo casa (quella materna...benedetta donna, ma faticosa e prevaricante ...mia madre!) e andavo a vivere e lavorare a Roma e a Napoli, un po' arrangiato ma sopravvivevo...ho fatto di tutto... il venditore, il capo area, il supervisore di mense aziendali...
a tre anni dall'ultimo esame non c'era tempo per discutere la tesi (a Pisa!)...la zia mi pago un'agenzia che mi aiuto’ a compilare in 6 mesi la cosa e finalmente a Luglio 1983 mi laureavo Dottore in Scienze della Produzione Animale con pieni voti...102 su 110!
intanto facevo la spola con Milano... “ cherchez la femme “ !
 
Dopo anni di pendolarismo non ce la facevo piu' e decisi di venire a Milano, almeno la fatina era vicina...ma ero disoccupato...ed un altra “zia” (Anna Maria) mi fece entrare "precario" in una scuola media, che essendo disagiata fuori Milano era sempre poco ambita, quindi almeno nella continuita' di 10-11 mesi all'anno...
Beh... quando il tesoro aveva i soldi...qualcosa riuscivo a guadagnare...
 
Il primo matrimonio trovava un unico stipendo sicuro...quello della fatina...io ricevevo il conteggio delle ore insegnate circa 30-40gg dopo il mese di competenza!
ricordo ancora una 13ma saldata il 20 Aprile dell'anno dopo!
Vita da formichine e agende piene di entrate e uscite...
ma sei mesi dopo la fatina inizia ad "impazzire"
resto solo...
900 incerte mila lire per una casa da 550 molti pranzi a mensa e molti caffe' & latte!
La sera corsi di formazione...informatica...inglese...marketing...comunicazione...
organizzazione...e molti colloqui almeno 90 in un triennio...
l'inglese...
la mia spina nel fianco...
arrivavo sempre secondo...
"se avesse avuto un inglese fluente il posto era suo!"
umiliazioni...
una societa' di selezione sulla scheda aveva apposto nella casella ACCENTO "meridionale"...
erano i "favolosi anni 80"!
lacrime...quando entrando nella AC NIELSEN (il tempio del marketing!) trentunenne rispondevo come "giovane di bottega" ad un dirigente trentenne e rampante, che per un anno e mezzo mi ha sostanzialmente ribadito che di quel mestiere "non ne capivo un cazzo!"...
e' diventato il mio mestiere e credo di aver lasciato traccia dove son passato!
Sono cresciuto assumendo sempre nuovi ruoli di responsabilita'...
nel contempo i primi anni con l'attuale fatina non avevamo il telefono in casa...
lei prima disoccupata di ritorno dalla vendita dell'hotel di famiglia...
poi si impiego' in un altro hotel e tornava a casa alle 22-23...
io gli preparavo da mangiare di ritorno dai corsi serali che finivano alle 21!

Le cose migliorarono intorno al 1990, lei dopo altri due lavori giunge all'attuale azienda ed io divento "quadro" in Nielsen...
ma passeranno ancora dei momenti in cui lei verra' costretta ad andare a lavorare a Roma e rientrera' circa 8 mesi dopo a Milano in una sede dalla parte opposta da dove abitavamo : Cassina de' Pecchi
"sfangandosi" 80 km al giorno di traffico e tangenziale...
Adesso vi abitiamo da due anni...
alla fine la montagna va da maometto!
Il mio travaglio nel 1995 sull'orlo di un esaurimento nervoso per tre anni di "calpestamento dei miei valori etici"...
il cambio di azienda...la dirigenza nel 1998 e tutto un po' piu' fluido di li' in avanti...
tanto lavoro e tante battaglie personali in un mondo levantino...
ma ormai sono addestrato...
 
Un amarcord un po’ velato di tristezza e ben per questo dico che bisogna godersi quello che ci siamo faticosamente costruiti senza farsi troppe "pippe tibetane" ....
C'e' troppo poco tempo da dedicare al piacere dopo il dovere, che e' un vero peccato sprecarlo e sprecare le proprie energie emotive in improduttive elucubrazioni mentali.
Non so se sono le riflessioni di un'eta' che avanza, ma vorrei vivere con piu' leggerezza i prossimi giorni della mia vita, sopratutto per il fatto che non ho responsabilita' di figli da tirar grandi...
A volte ci sono momenti incredibili d'amore e affetto in un oceano di indeterminazione sullo scopo delle nostre vite.

Torna su

27 ottobre 2004

talvolta non ho tempo di soffermarmi come vorrei sulle cose importanti della vita...
poi la vita va così...
un po’ sono stanco...
un po' non ho piu' chiara la meta della mia vita...
navigo tra la nebbia sull'oceano delle mediocrita'...con il timone danneggiato "nell'anima" fatta a pezzi da comportamenti levantini e cinici che non possono che "sgonfiare le vele" del mio entusiasmo e della mia passione nel realizzare le cose...
sto parlando in particolare del lavoro.
Cio' detto mi sollevo pensando che e’ sempre possibile "monetizzare il capitale" riprendere i propri soldini e scegliere alla veneranda eta' di 50 anni cosa d’altro si vuol fare della "propria vita"...senza rompere i "CONIGLIONI" agli altri...
C’e’ una razza chiamata il Gigante di Fiandra...
e' un coniglio che puo' arrivare a pesare ben 15 Kg...
bello fulvo con pelo folto e le orecchie grosse...
lo so radicalizzo e poi forse non e' esattamente quello che penso e che voglio fare...
ma ad un certo punto bisogna anche dire che non c'e' niente di scontato...
nessuno e' obbligato a camminare in un percorso "di sofferenza" senza avere ben chiara la fonte di questa e confondendo tutto...
e tutto diventa brutto, cattivo, ostile...

Torna su

28 ottobre 2004

Non sentirmi solo...
A volte mi spiace! Vorrei poter far qualcosa ma mi rendo conto di poter fare molto poco!
Vivo, come altri del resto, una situazione di stanchezza forte di una serie di situazioni che non mi sono andate a genio per tanto tempo, e credo che sia assolutamente normale che arrivati ad una certa età, dopo aver diplomaticamente e cristianamente incassato di tutto, l'implosione da' i suoi segni premonitori, prima attraverso uno stato di mancanza di qualcosa, poi di disagio, quindi di insofferenza, sicuramente in un esplosione di rabbia, nella ricerca disperata di qualcos'altro e poi la tristezza...
quella che almeno viene chiamata così e che non è altro che la consapevolezza del tuo spreco.
E' quell'angoscia sottile che ti frusta lo stomaco ogni volta che ti volti indietro o che navighi tra le tue disillusioni.
Hai "una certa età" e non la vuoi perchè non te la senti dentro, perchè avresti bisogno in fondo di tanto poco per essere felice, e gli altri non lo capiscono, così ingessati nella loro impeccabile maturità finta sotto le lenzuola e bieca sulla scrivania, scialba e borghese a spasso per il corso... 
è perfettamente normale in "gente come me"!
Ed è per questo che mi dico <<non sentirti solo!>>.
Non lo sei perchè questo spirito di ribellione non può essere convogliato ancora una volta in un bolo negativo...
caspita ci sarà pure un modo per non dargliela vinta!
Così com'è vero che solo una bella persona può piangere, è anche vero che questo può solo servirti da sfogo momentaneo ma non risolve...
allora mi asciugo gli occhi, tiro un gran sospirone, metto un paio di scarpe comode e via riparto da capo!
Dopo di che comincio a ridare a tutto la dimensione che ritengo più giusta!
Ognuno è la meta di se stesso: é per questo che non devo permettere a NESSUNO di farmi star male.
Scegliere giorno per giorno quello che vuoi o non vuoi fare a scapito di chi non ha voluto ascoltare, capire...
Ed è subito sera diceva Quasimodo...

Torna su

30 ottobre 2004

Ogni giorno cerco di trovare qualcosa che mi faccia diffondere allegria e buon umore, ascolto quasi tutti quelli che si affidano a me per cose terrene o spirituali...ma forse come dice un mio amico psicologo...
<<e a te chi e' che ti ascolta ? A chi riversi tutto questo tuo mondo di sentimenti perduti/lasciati dagli altri ?>>
Ho il sospetto che in questa strana raccolta differenziata di anime a pezzi, a volte io sia un po' il "bidoncino" del pattume mentale che mi circonda...
Credevo che in tutte le sfide che ho affrontato tutto sommato i giorni duri fossero passati.
Mia madre quando facevo i capricci mi dava un paio di ceffoni ed aggiungeva... << così piangi a ragione!!!>>
Anche stasera s'e' fatto tardi...

Torna su

15 novembre 2004

E’ vero, da un certo periodo in poi della mia vita, ho cercato di comprendere e di non sentirmi colpevole nella mia ansia di non sprecare il tempo...
ho cercato di non "annegare" dentro le delusioni...anche se fatico ancora a non sentire le "ferite"... a non piangere nell'anima e talvolta negli occhi...
anche in cio' ho imparato a non considerarla una "debolezza" come i paradigmi umani insegnano...
il mio pianto e' la forza delle mie passioni, e' la mia voglia di riscatto...
di non arrendermi mai...
e' la felicita' intensa e struggente per qualcosa o qualcuno...
ci sono degli autori che mi affascinano per la similarita’ dell’inquietudine...
Pessoa ad esempio, bello sul piano formale, ma ritrovo alcune inclinazioni che riconducono quasi all' ineluttabilita' del proprio nascere, del proprio vivere, delle proprie possibilita' limitate , nella descrizione del proprio "polveroso" quotidiano...del suo non immaginarsi oltre il banchetto di contabile...immaginando se stesso introspettivamente quasi come un osservatore di un film della propria (lui dice) "insignificante vita"...il cui destino e' segnato...con la prospettiva limitata della finestra di quella sua stanza, dove guarda scorrere la vita ed i suoi personaggi...
di una presenza/assenza nel viaggio della vita che si ritaglia come ruolo...
ma lui stesso nella sua "inquietudine" con sprazzi di lucidita', a volte analizza consapevolmente questo suo "pessimismo", come  incapacita' sua di fare qualche cosa per se', per trovare un modo di vivere diverso e non appiattirsi nel "grigiore della polvere quotidiana" in attesa che il destino si compia...
 
Io non posso che essere lontano da questa visione...
pur avendo subito il cambio di fortuna e di stile di vita nelle vicende familiari di ragazzo, non ho accettato quello che sembrava il mio destino...
forse non e' stato neanche coraggio, ma solo una serie di considerazioni tra diverse strade incerte su cui il tempo per decidere non era sufficiente per una profonda meditazione di ogni pro...di ogni contro...
Ogni giorno combatto...a volte anche stupidamente (romanticamente ?!) contro i mulini a vento, rischiando di farmi solo del male!
C'e' in me la voglia di sovvertire e di trovare valori superiori...
c'e' il mio modo (forse troppo mio!) di attraversare il mondo... sempre piu' cinico, distratto, egoista, e talvolta cattivo...
attraversarlo con amore, con passione, con fiducia, con altruismo...
con la debolezza (paternalista?!) a volte o di sentimenti piu' profondi, che danno colore alla mia quotidianita'...
che cercano di riempire il vuoto di affetti che hanno caratterizzato il lungo percorso della mia vita adolescenziale e sono diventati una necessita'...
la possibilita' di sentire che sto vivendo per qualcuno...per qualcosa...
che il mio passaggio non e' tempo disperso...
non e' energia vitale sprecata... 
ma diviene un ritorno del condividere momenti di allegria... di gioco...di felicita' se possibile...
di amore inteso come energia vitale e intimita' tra gli individui...
ma anche di emozione nella fisicita' di tutte le manifestazioni affettive di questa energia vitale.
 
Credo di essere distante dai complicati meccanismi di cio' che Borges ( e le sue finzioni) o Pessoa (e la sua inquietudine)...
sul piano della bellezza formale li posso apprezzare e per talune coincidenze di "abiti mentali" li posso interpretare con il "coinvolgimento emotivo" di un dilettante attore teatrale...
ma non possono divenire - al di la' di una pausa di riflessione - alcun riferimento per il mio modo di interpretare la vita...
per la voglia di vincere...non su qualcuno...ma sul piattismo sterile dei giorni che passano...
proprio perche' ognuno sia diverso dall'altro...
proprio per cercare stimoli nuovi e voglia di fare, di realizzare, di costruire...
 
la profondita' delle cose la percepisco attraverso la mia "sensibilita'" e molte cose credo di "sentirle" come le vibrazioni di un diapason nelle incertezze e manifestazioni altrui...
non ho l'ambizione di essere un maestro...perche' non credo che si possa insegnare niente che non si voglia apprendere...
ma posso essere un mentore...un custode delle ambizioni...un faro per illuminare il percorso...un cuore dove collocare qualche sofferenza...
un anima per guardare alla vita con la certezza di non essere soli...
un angolo dove togliere le maschere e condividere un po' di autenticita', perche' sofferenza e felicita' sono talvolta facce della stessa medaglia a cui noi decidiamo di guardarne il lato...

Torna su

26 novembre 2004

quanto tempo sprecato in cose che ci coinvolgono e di cui non ce ne puo' fregare di meno...
perche' questa struggente tristezza...?!
il mio primo lavoro mi portava in campagna e visitavo fattorie e persone semplici, sul prato c’era la vita... l'erba che si rinnovava e coniglietti che saltellavano, si nutrivano, si nascondevano e giocavano coi fili d'erba...
ricordo mia madre...
una persona splendida che ha lottato e che ha vinto con la propria coerenza ogni difficolta'...
conosco la fatica delle salite e credo di comprendere quanto sia talvolta piu' facile mentalmente pensare alle fughe...
prendere la collina dal fianco, dal lato meno ripido...
ma faccio i conti con la mia natura...SE NON E' IMPEGNATIVO NON MI DIVERTO!
Io caprone di un capricorno che arrampico i picchi con la "Rudezza" (mi e' venuta così!) apparente e con un cuore tenero come lo squaglio di cioccolata...
riesco ancora a farmi ferire dalle cose di un mondo distratto ed impegnato a ben apparire, a guadagnare consensi, a conservare privilegi e guadagni...
 
mi ricordo la "pineta d'annunziana" quando vivevo a Pescara, non preannunciava tutto questo...
i miei sogni di "ragazzeria" avevano idealita' e valori piu' alti...
riascolto le mie canzoni del tempo e sono così attuali...
sono quelle che pochi hanno ascoltato...quelle vere...
avevo l'assolutezza di chi ha ben chiaro che cambiera' il mondo...
ed io sono certo che "il mondo" vicino a noi un po' e’ cambiato...
si...sono certo che il mondo vicino a noi , un po' lo abbiamo aiutato a crescere...
con amore...con sensibilita'...con qualche buon consiglio "scafato" ...
perche' la' fuori (dal mio mondo...) non sono delle mammole! 
 
Ed allora sento il CALORE che cresce dentro di me! La PASSIONE di indirizzare e aiutare ‘sti ragazzi a trovare la propria vocazione, l’ affettivita', la dimensione dei sogni... perche’ continuino a "sognarli ad occhi aperti" il piu' a lungo possibile...perche' nel prato corrano anche loro e colgano il piacere della vita e dei sentimenti...e facciano l'amore quando e’ il suo tempo e con il sentimento giusto...
e per favore...fare l'amore non e' scopare! anche se "fa fico" nel gergo della tribu'...
ora che "le femmine" marcano il territorio come "i maschi"!
...che continuino a sognare prima di dover comunque affrontare come tutti la salita...
penso alla “maledetta scuola e universita'”, che non riesce piu’ a proporre qualche modello a cui riferirsi per il senso di giustizia, di pulizia, di ideali...
nella breve esperienza di insegnamento ho preso consapevolezza che la prima ricchezza del paese...
è formare le nuove generazioni...
beh non interessava certo allo stato se noi insegnanti dovevamo contribuire in proprio per pagare le fotocopie delle nostre dispense per i ragazzi...
sento il calore delle lacrime di gioia in questo passaggio terreno in cui forse qualcuno si ricorda di me e della saggezza, del sorriso...
 
Scaccio "il disastro" dal cuore, perche' e' un miracolo dell'amore avermi lasciato intatto in un angolo dell’anima il ritratto emozionale, affinche’ qualunque cosa succeda io sia qui con il calore,la dolcezza e la tenerezza del mio pensiero...
chiudo gli occhi...
ascolto lo sciabordio dell'acqua e il vento tra le palme...
godo il tepore e la luminosita' di questo tramonto dominicano...
coccolato dalla brezza sulla spiaggia, appoggio il capino sulla spalla...
ogni carezza del vento e’ un petalo sugli occhi e sulle guance...
un pensiero leggero leggero...per dormire con un sorriso sulle labbra...
QUESTA NON E' L'ISOLA DEI FAMOSI...
E' L'ISOLA DELL'AMORE...

Torna su

1 dicembre 2004

Ho letto degli scritti di un santone...
non metto in dubbio che Sai Baba abbia la saggezza per poter trovare ascolto in quello che dice, ma le verita' non sono "assolute" e come la religione trova parole di verita' nel contesto in cui nasce e si sviluppa quel credo...
come farebbero a convivere circa un miliardo di indiani se non accettassero intimamente il loro destino "di casta" ? e se "le religioni" la loro, la nostra, non predicassero la tolleranza e l'accettazione "cosmica" della sofferenza ?
la verita' e' qualche cosa che leggi nel tuo cuore e nella tua anima, se hai il coraggio di riconoscere i tuoi limiti per accettare cio' che e' fatalmente vero di te in quel contesto, in mezzo agli altri, le nostre convenzioni , in una altra parte del globo potrebbero non essere piu' verita'...
le verita' assolute sono quelle che riconducono ai grandi valori...
forse cristiani o mussulmani chi puo' dirlo...
come si puo’ discutere l'ammazzare, il rubare, il rispettare, l'amare, l'aiutare, e via così... 
a volte farsi domande serve per riflettere...
riflettere con se' stesso se quei valori, quelle verita' e quella sorte sono o devono essere il tuo destino per il tuo modo di attraversare la vita...
nello specifico mi domando frequentemente cosa ho commesso nella vita ?
pago la presunzione di contraddire le verita' "degli altri" e l'insolenza di voler dire la mia anche fuori dal coro e talvolta anche l'ultima parola, pago la testardaggine nel cercare di mantenere coerenti i miei comportamenti con i valori che mi sono stati inculcati e che forse in una epoca superficiale come questa sono "disvalori" e forse andrebbe rivista la mia condotta, pago la superbia di misurare me stesso e le mie proiezioni con "i valori e comportamenti" altrui, pago l'egoismo di voler donare anche se non rischiesto, naufragando talvolta nella sensibile affettivita' di chi non trova corrispondenza, ,pago le mie debolezze umane in un percorso che in parte mi sono trovato e in parte ho scelto di fare, cercando di alleggerire il fardello con l'umanita' e l'amore per gli altri viandanti...quello di cui sono capace...
continuo a pensare...a riflettere...a progettare nell'irrealta'...
cerco di dare una finalita' alla mia vita...
cerco di non sentirmi come un tronco d'albero che galleggia sperso nell'oceano condotto casualmente dalla corrente del giorno...della stagione...vivo!

Torna su

28 dicembre 2004

...tanto le cose troveranno da sole una loro soluzione, proprio come l'acqua che scorre sottoterra e si insinua la' dove la terra gli lascia spazio...
i nostri sentimenti scorrono cosi' verso chi ci circonda, talvolta permeano ed attraversano, commuovono, sorridono, incidono...
talvolta scorrono sopra la roccia e vanno via veloci verso un altro luogo ed e' giusto che sia cosi'...
Sarà questo il motivo per cui nel deserto ci sono solo i cactus, pista pista sono riusciti dall'altra parte del mondo! 
Purtroppo non sempre la constatazione che il mondo così gira...
“così è” ...anche “se NON ti pare”...
riesce a creare solo ironia...
e meno male che ho un sano equilibrio da ex guerriero che mi impedisce di precipitare nel baratro degli indifesi che si impasticcano la notte per dormire!
Un sano ROARRR!!!, palle in spalla e via a muso duro contro l'iniquo!
Un giro di tango?!
...diciamo che esistono cause per le quali combattere...
ora faccio una accurata selezione delle battaglie...
questo sì!
Le altre le liquido con ironia e paradossi...
il maggior disprezzo e' la non curanza...
poi cerco di farmi qualche carezza in piu' perche' a furia di pugni nello stomaco rischi di non digerire piu' nulla!
... e invece la vita e' bella anche un po' farfalla...

Torna su

29 dicembre 2004

...invidio molto chi parla di anni sopiti...anche se con qualche distrazione, forse io non sono così bravo a dominare il mio istinto, a cristallizzare e sublimare l’ emozionalita'...
da tempo (da anni) sto buttando nel lavoro molte delle mie energie vitali (torno sempre piu' tardi a casa!) e cerco di non rompere il delicato equilibrio casalingo.
la mia vita non e' proprio eclatante in questi anni e per contro ci sono tutti gli elementi di una agiatezza che dovrebbe indicare la via del godimento dei frutti di tutti gli sforzi degli ultimi vent'anni...questo e' fonte di grossa frustrazione...( si potrebbe stare così bene e invece siamo lì che ce la rimeniamo!)
ho bisogno di capire anch'io dove andro'...
di certo non restero' in attesa che il tempo passi senza una direzione, forse ho bisogno anche di provare cose che non ho mai pensato prima...
(non) soluzioni...assaggi...sentire che sto sperimentando...andare avanti in qualche modo...muovermi!
almeno per il momento cerco di annusare il mondo che mi circonda per capire cosa c'e', cosa si muove oggi, quali meccanismi, io orso bruno nella mia tana, non mi sono ancora reso conto che e' passato il periodo del letargo, che fuori il mondo e' cambiato, che io non avro' molto tempo ancora per poterne godere in piena salute...
voglio occasioni...di fare qualcosa per gli altri...tornare a fare spettacolo (?)...
conoscere persone diverse...esperienze diverse...sensazioni diverse...
non posso continuare come un tronco d'albero alla deriva in balia delle correnti...devo giungere da qualche parte anche a costo di rimettere in discussione tutto quello che fino ad oggi ho costruito, e' la mia natura "irrequieta" (il Bernardo di Pessoa non e' il mio personaggio... dimesso... arreso alla vita...pippaiolo tra sogno e realta'!)...io voglio che le cose accadano!
E non mi accontento...devono accadere nel modo che mi sembra piu' opportuno alle situazioni, alle persone...
e accadono, molte cose accadono!
Con la mia determinazione posso cominciare da capo almeno un altra volta nella vita, salvando quello che c'e' di buono oggi, ma qualcosa deve cambiare "egoisticamente", non so come adesso... ma non lascio scorrere cosi' senza significato il giorno...
ogni giorno che avro' la fortuna di vivere...ogni giorno per riempire la mia anima di grandi slanci, di sensazioni, di emozioni, di affetti, di buon umore, di amore...
le parole spiegano a fatica e siamo tutti troppo infarciti di convenzionale e a fatica si va oltre i luoghi comuni...gli stereotipi...la banalita'...
si scrive , si parla, ci si confronta, ma il piu' delle volte non si scambia niente, c'e' distrazione... non ascolto...
c'e' proiezione di se' delle proprie sole convenzioni...
c'e' voglia di rappresentare cose importanti che un osservazione attenta troverebbe inconsistenti... proclami...c'e' superficialita'... mediocrità di pensiero...
quante persone ci sono in giro con la "P" maiuscola ?
non prendiamoci in giro, c'e' un mondo che fa finta di essere cio' che non e'...
e' un inflazione di "persone" così... coi master senza master...
con un sacco di soldi...senza...
di tutto...
ecco io voglio tentare di andare in luoghi non comuni...mi sento una persona non comune... provo a scantonare fuori dal comune...
pace per chi non lo comprende... "presuntuosamente" penso che sia un problema altrui,
ma a chi ha voglia di sognare, volare, sentire con me, cerchero' di portarli nell'isola che non c'e'...
fra tre giorni ho 50 anni...e' ora di cambiare!

Torna su

4 febbraio 2005

ogni tanto chiudo gli occhi e vedo come una scala trasparente su cui inizio a salire con la titubanza nel cuore che quel gradino d'aria inconsistente regga il mio incedere e mi chiedo come sia possibile che questo avvenga per tutte le leggi razionali della fisica, e allora cerco di svegliarmi perche' forse sto sognando ed io voglio sognare ad occhi aperti con i piedi appoggiati ben solidamente a terra...
e allora mi accorgo che rispetto al mio passato sono su un altro piano, ho trovato nuovi stimoli, ed ho acquisito nuove conoscenze e competenze, ho raccordato passioni e attivita', e forse qualcuno ha scoperto un motivo per manifestarmi la sua simpatia e la sua stima...
e allora comprendo l'allegoria della mia stessa immaginazione, spero solo che chi vive vicino a me possa talvolta sentire questa sensazione di elevazione o semplicemente un po' di felicita' nel cuore di altro giorno se non esaltante almeno migliore rispetto a molte altre persone piu' sfortunate che non sanno piu' sognare ad occhi aperti o chiusi...
con amore...quello piu' puro che ti gonfia il cuore, quello che ti vela lo sguardo per la felicita' di stare vicino a qualcuno, quello a cui spesso si dice di non credere piu'.

Torna su

8 marzo 2005

voglio sciogliere tutto il ghiaccio con il mio entusiasmo e la mia passione...
sono immerso nelle mie cose e lascio che il tempo passi nel dedicarmi un po' a me alle mie persone.
A volte sogno di poter fermare il tempo ed in questa metafisica dilatazione temporale, sdoppiare il mio corpo astrale ed incotrare tutti coloro a cui vorrei essere vicino per un po', dedicandomi a loro completamente per sentire che ci sono, che ci siamo, che non e' cambiata l'alchimia degli affetti, per abbracciarli e sentire il disgelo di questi cuori induriti nelle ansie del quotidiano, distratti dall'egoismo dei nostri interessi, dimentichi della nostra natura amorosa ed affettivamente incompleta.

Torna su

18 aprile 2005

e' un periodo un po' così...
essere soli non e' un fatto fisico giacchè siamo sempre circondati da persone...
ma nel nostro piu' intimo non possiamo tenerci tutto dentro e non avere nessuno con cui poter parlare o semplicemente sentirsi intimamente compresi...
ad un certo punto della vita la compagna e' vicina, ma e' lontana dai tuoi sentimenti dalle tue difficolta' di guardare avanti, ogni giorno si consumano piccoli/grandi drammi di vere o presunte inadempienze o peggio disattenzioni...
...in ufficio ti rendi conto che non puoi compensare tutto quello che ...si...va',
ma in fondo non va'...
e concentrato sul lavoro riesci  a non pensare a dirottare le energie, a guadagnare qualche piccolo entusiasmo, ma anche chi lavora con te non e' il succedaneo dei tuoi piccoli affetti mancanti...
ci puo' essere gratitudine del non essere un capo "rompi-coglioni", di essere attento al benessere dei tuoi collaboratori ma poi loro fanno la loro vita e tu la tua, non si intrecciano e non si potranno mai intrecciare piu' di tanto le vite...
non puoi scambiare in amicizia un rapporto di lavoro...puo' essere amichevole, ma l'amicizia e' altra cosa...
in ogni caso per quanto buona e' la relazione c'e' sempre un sottile sospetto di "convenienza"...
di maestra "ars manipolatoria"...
la magia...?!
sta nel cercare di non sentire piu' di tanto "il non ritorno affettivo" di una relazione di questo tipo... non ti e' dovuta... sta nella capacita' di "non rispondere" alle contumelie familiari perche' meglio un silenzio che l'accensione di una lite dialettica furibonda sul chi porta fuori la spazzatura e quante volte...
sta nel trasformare ogni piccola tattilita' , un abbraccio, una stretta di mani in "pillole di calore umano"....
una sorta di Viagra emotivo nell'impotenza di continuare a provare amore... o non avere piu' gli slanci di un amore...
forse ci piacerebbe innamorarci ancora!
...per gli sguardi di complicita', per le tenerezze rubate, per l'istinto trasgressivo di un portone o di un ascensore, per l'impeto di un amplesso sfrenato e disinibito...
si anche un po' di amore fisico-cerebrale che stordisca le sinapsi del cervello prima che le zone erogene!!
e invece CHE PALLE!!!
ogni giorno abbastanza uguale...ogni trimestre con il budget da realizzare...ogni anno con le performance da valutare...ogni cena con la lavastoviglie da far andare...
...un piattume che se ci si mette anche il tempo a farti annacquare la mente e le ossa...non ne vieni fuori piu'...
allora realizzi che qualche cosa non gira...
che c'e' bisogno di rinnovarsi e di uscire dalla cappa e non sai cos'e' di preciso e come dare un colpo di timone alla vita...
per le fanciulle questo senso svogliato di vita scade quasi sempre nel pensiero piu’ banale...
"c'e' n’e’ per caso un'altra?!"
NO!!!
...e' la banalizzazione dell'inquietudine di vivere, fare sesso sotto un altro tetto puo' essere un sintomo non la soluzione...
forse bisognerebbe avere il coraggio di ridiscutere se il percorso della vita va ancora nella stessa direzione, forse bisognerebbe avere il coraggio di smontare tutto quello che costituisce la comoda vita ed il menage di ognuno, forse bisognerebbe ammettere che l'amore si e' assopito e per quanto vuoi bene alla persona che ti e' vicina questo non basta piu'...
o forse e' il tempo che prepotentemente passa e ti ricorda che non c'e' n'e' piu' tanto davanti, forse e' la periartrite alla spalla... e la lombare.... e la cervicale... che ti fanno riflettere ma dove cacchio vai...
stai diventando  vecchio... rintanati!
...avevo un paio d'ali ... ma come un vecchio gallinaccio starnazzo, saltello, svolazzo qualche metro, ma non mi libro piu' nel cielo immenso guardando all'orizzonte teso ad un grande volo con i polmoni gonfi e l'emozione della grande impresa...
guardo l'album mentale dei miei voli e sento che l'anima vorrebbe ancora ma il corpo non la segue...
allora mi risveglio con la copertina addosso e la televisione accesa alle tre del mattino, che come un “pirla” mi sono addormentato sul divano!
Mi trascino a fatica in camera da letto e riscaldo le mie membra intirizzite abbracciando quella cara ragazza che mi sopporta così come sono...un po' stressato ...un po' brontolone...
in fondo sono sempre il suo ragazzo di Seattle con i ciuffi ingrigiti per aria...

Torna su

20 aprile 2005

Lasciati andare brontolone!
Ripenso alla registrazione in sala... 
bellissime le parole, anche la musica dentro quelle "quartine!  
Ho la sensazione di essere una pentola a pressione con dei fagioli dentro, pronta ad esploderli fuori come dei proiettili, ognuno in una direzione, come se ci fossi stato seduto sopra un tempo di tolleranza per quando erano ancora crudi, e ora fossero  inesorabilmente destinati ad uscire prepotentemente fuori.       
In fondo perchè continuare a credere che il mondo senza di noi non gira?
Forse se fossimo più rilassati e meno cazzuti anche gli altri avrebbero modo di rilassarsi quando sono con noi, e forse ne verrebbe anche fuori qualcosa di meglio!
A volte una sana indifferenza paga molto di più di un accanimento ideologico e sicuramente ti risparmia il sistema nervoso e non ti ammoscia il piano di sotto!
se al lavoro non sono tutti “fregni” come me, e’ bene fare in modo di non diventare il “fregnone”...
meglio tirare i remi in barca e l'azienda farà i suoi conti, non solo sulle mie spalle, ma su quelle di tutti!
Tornando a casa “smadonni” di meno se la lavastoviglie non è partita e non c'è neanche una cazzo di forchetta pulita, perchè una percentuale dei tuoi nervi è a disposizione per rinfrescarti le mani e lavarla...
e poi magari ti viene in mente che un Refosco d’annata non si beve nel bicchiere di carta e lavi pure il bicchiere...
perchè a quel punto sei pure contento che un bacio al Refosco forse ispira altre cose...
E se questo non bastasse va fatto il punto della situazione e battere i pugni sul tavolo! 
Una bella sceneggiata scarica i nervi e rimette le palle al centro.

Torna su

23 maggio 2005

che dire...
e' vero la salute e' un bene primario, mi fa riflettere il fatto che solo in questi casi prendiamo consapevolezza della "INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE" e basta così poco per capire che tutto il resto sono vagheggiamenti di cui non sappiamo mantenere il controllo della giusta dimensione perche' ci facciamo assorbire da un quotidiano a volte insignificante nei fatti ma per noi così pieno di valenze irrinunciabili, improrogabili...irragionevoli!
Che ti girino o meno, tutto ciò ha poco significato al confronto del senso di "vivere" , di "godere" di sorseggiare degustando gli attimi...il perlage della vita...
come le bollicine delle acque termali che si avvolgono e solleticano il corpo in massaggio dolce e delicato...
tutto ciò non ha risolto il pensiero primario del mio lavoro, ed oggi sono sul “pezzo” come sempre, pero' mi aiuta a guardare oltre forse non sereno ma un po' piu' fatalista...
"ape morta non fa miele!"

Torna su

9 giugno 2005

le difficolta' del mio business restano e non riesco a tenere sotto controllo tutto...
forse ho messo troppa carne al fuoco e notoriamente e' possibile che qualcosa si bruci!
Ho la libido sotto i tacchi , la mia fatina e’ una buona compagna di vita, non e' che si preoccupi molto della cosa...per lei e per me...ci ridiamo su per ora...
Non ho l'amante, ma non saprei cosa farei nel caso si presentassero le condizioni, sara' che ho bisogno di molto coinvolgimento emozionale prima di qualsivoglia ginnastica da camera.
Se potessi mi prenderei un po' di mesi ed andrei in giro per il mondo da solo e senza un preciso obiettivo, solo con la curiosita' di visitare posti e vedere altri modelli di vita e chissa' mai che trovo il luogo dove fermarmi.
Mi sono reso conto di quanto vuoto c'e' nella mancanza di un figlio e nel proiettare il suo futuro di medico, ingegnere, stagnino o astronauta...
ed e' forse questa mia deriva mentale senza meta che poi mi crea 'sti grandi entusiasmi ed anche i relativi ammosciamenti!
Sto costruendo in giardino una piccola piscina con la quale si chiude il ciclo progettuale della nuova casa, ma e' anche il segno del "ritiro mentale" all'interno della tana, l’ho fatto ora che ce lo possiamo permettere , tutti i confort per un futuro in cui non avro' piu' voglia di andare, di incontrare, di cianciare a vuoto, il luogo dove poter ricevere solo pochi e selezionati amici.
Vivo interiormente una strana cosa dove da un lato avrei voglia di rovesciare il mondo e di ricominciare, dall'altro non ho piu' voglia di niente.
Sono un filo preoccupato di questa "schizofrenia".
Continuo a rimandare certi progetti ludici personali e mantengo stancamente soltanto il "rituale" delle canzoni il lunedì, perche voglio portare in fondo questa cosa, anche se ha un po' perso lo slancio originario.
Non so! Lunedì sono rimasto a casa e ho dormito profondamente fino al pomeriggio! Passera'!
Aspettiamo le vacanze.

Torna su

27 luglio 2005

... qualcosa si è inceppato dentro, non so cosa sia, ma qualcosa non corrisponde più...
mi sento stanco, ed è come se avessi all'improvviso mollato su una serie di cose, consapevole serenamente anche della resa, ma anche deluso e intristito. 
Non voglio spegnere la luce su quelle bellissime sensazioni che ho nel cuore, io non credo che l'età le possa ingrigire, anche se alla lunga stufano certi fatti quotidiani, credo che vada scovata una nuova direzione di relax psicologico e perchè no di pretesa su quello di cui si ha bisogno, ci sarà pure un momento per esigere a pieno titolo la soddisfazione dei tuoi desideri anche più banali!
Anch'io devo diventare un po' egoista forse, e riuscire a darmi il giusto equilibrio, quando serve, per fare anche il buffone e sminuire la gravità di questo dolore esistenziale che appartiene soltanto a chi ha la stoffa per indossarlo.
non spengo la luce, ma in fondo sono stanco psicologicamente e un po' deluso di immaginare cose che poi non sono come me le aspettavo sul piano professionale e talvolta rifletto che ho fatto scelte che mi hanno reso costantemente la strada in salita...
e' mai possibile che non ci sia non dico una discesa...ma almeno un pianoro...
Non sono lì a guardare le erbe dei vicini (professionali) ma c'e' un tale spreco di risorse assegnate in certi ambiti non sempre (anzi quasi mai!) legate ad un rapporto di redditivita' o efficienza di reparto, che mi fanno riflettere sul perche' io...
proprio io dovrei realizzare cose così ambiziose con "le bucce dei fichi secchi"...


Torna su

10 ottobre 2005

...c’è un detto maceratese...
<< parla’ co te e fa’ a cappellate coi passeri ade’ la stessa cosa! >>
e’ un po’ la riedizione di << non c’e’ piu’ sordo di chi non vuol sentire>> mi rendo conto sempre di piu’ che nei rapporti professionali non c’e’ dialogo, non c’e’ possibilita’ di ragionevolezza, forse ho buttato quasi due anni di vita’ con un sogno di valore che trova scarso interesse in questo consesso aziendale.
Solo la piu’ banale miopia di qualche decina o centinaia di mila euro di fatturato...
come se questa fosse l’area piu’ strategica di tutta l’azienda.
La miopia di chi ha l’ansia di far quadrare i risultati di breve e la richiesta assurda di adesione ad una visione “di squadra-squadrista”...
Quando per anni si e’ perso tempo ad accondiscendere personalistici comportamenti e non si riescie ad ottenere adesione dalle proprie persone più importanti forse c’e’ da fare una riflessione...
“Fare squadra” non si chiede...
la si ottiene con la propria autorevolezza, con la coerenza dei propri comportamenti, considerando le persone che ti sono intorno, dando testimonianza alla “parte sana dell’azienda” che si vogliono e si possono ottenere comportamenti coerenti con il proprio ruolo... sostenendo coloro che possono farcela a cambiare le cose, comunicando e dando le risposte che servono... quando servono!
Una leadership (presunta!) all’impronta della latitanza, all’insegna del “cosa vuoi portare a casa”, dell’incapacita’ di convincere...
invece di portare le persone “verso”
...le spinge tutte “via da” e allora qualche domanda io...me la farei...
per convincere ci vogliono valori, ci vuole la passione di un percorso, consci che in talune posizioni si pigliano “piu’ sberle e piu’ insulti” nazionali ed esteri che sono il prezzo delle posizioni di vertice con gli annessi benefici in denaro e servizi...
Non ti porti dietro nessuno compiangendoti del fatto che sei sotto pressione dall’alto e distribuendola pressoche’ equamente a valle senza “distinguo” tra quelli degli alibi e quelli che hanno dedizione...
Opinioni certo ma sorrido ogni qual volta sento e leggo che il capitale di una azienda ed il fattore competitivo principale...sono le persone, che tra l’atro vengono sempre chiamate “risorse umane”...
La differenza sta tutta qua...
La persona vuol essere trattata da persona... non da risorsa umana!?!
Altrimenti che squadra vuoi avere ?
...un armata Brancaleone alle crociate... quelle del risultato a Wall Street... quelle che finchè nessuno se ne accorge falsa il “come” dei risultati...
Ok i soldi annebbiano l’equilibrio mentale e i più sentono il “meccanismo del farne” piu’ che altri tipi di valori e allora su cosa vogliamo confrontarci...
tutti i ragionamenti sono già andati “a donne di facili amori”...
Non è più tempo e non si va tanto lontano con l’arcaico “divide et impera” e’ tempo di combinare le specificita’ e convogliarle insieme a costruire qualcosa...
E’ tempo di farsi domande su cosa non funziona e se possibile “dare una mano a risolverle” oppure la persone faranno il “compitino” così saremo tutti soddisfatti di avere “fatto quello che dovevamo fare”, ma questo puo’ non coincidere con il risultato.


Torna su

31 gennaio 2006

Avanti c’è posto...
siamo ad un nuovo capitolo di questa avventura professionale nella nuova responsabilita’.
Ho deciso anni fa’ “cosa volevo essere” nello stesso contesto di cui ancora si condividono la cultura e l’esperienza...
io sono andato avanti... un po’ piu’ avanti...
solo che non e’ nei canoni...
non e’ testimoniato da un biglietto da visita roboante, dalle caselline alte dell’organigramma e da una remunerazione altrettanto consistente...
Nel mio biglietto c’è scritto Senior Vice President Working Progress...
Sono arrabbiato?! Sono molto arrabbiato!!!
Nessuno è autorizzato a pensare di avere il diritto di offendere la mia intelligenza professionale cercando di addossarmi la propria mancanza di visione ed incapacita’ manageriale...
è “furbetta” la manovra di scaricare sugli altri l’ incapacita’ di ottenere le cose dalle proprie persone ed è altrettanto “furbetto” il giochino di potere di spostare il tutto sotto un altro cappello...
Un bel coro di “yes” che in privato ammettono le mie impostazioni, le mie strategie e la relativa organizzazione...
Un bel coro di “yes” che in pubblico e al vertice non e’ capace di sostenere le scelte giuste... che con poche idee e ben confuse decreta che la cosa “non funziona” nei tempi attesi e che va smontata per provarla in un altro modo...
Il mestiere è mestiere...
non vedo in questo consesso persone che abbiano creato business dal niente...
in regime di competizione poi men che meno...
E’ molto meglio aggiustarsi su comode poltrone in quel ventre caldo che una amorevole “mamma azienda” offre ai figlioli che sanno ritrovare la strada di casa.
Nella mia “infinita presunzione” la mia opinione e’ che non ci sono “venditori” in un mercato monopolistico, e’ piu’ indicato avvicinare l’appellativo ai “raccoglitori di ordini” magari anche un tantino schizzinosi sul “peso e valore” della commessa... sotto una certa soglia e’ quasi un fastidio...
Siamo (e sottolineo il siamo!) tutti “manager d’allevamento” che svolgono compitini e nel contempo si costruiscono gli alibi per i “non risultati”.
Nella mia “infinita presunzione” che ho iniziato a 17 anni bussando “porta a porta” per cercare di vendere l’enciclopedia per ragazzi “Rizzoli-Larousse”, che per cinque anni ho aperto e costruito nelle contrade contadine d’Abruzzo un fatturato di specialita’ medicinali e auxinici per la zootecnia della sconosciuta Marxer (eppure era Olivetti-Fiat!) facendo 12-15 visite al giorno tra l’odore di pollina dei capannoni aviari e la merda negli stivali nelle stalle di vitelloni...
che per altri tre anni (affrancandomi dalle strade sterrate e dalla merda!) ho censito e reimpostato il fatturato della Eigenmann&Co di tutte le aree industriali e artigianali dell’Abruzzo e Molise per divenire a soli 27 anni responsabile vendite per il sud della sua divisione romana... non aggiungo altro degli ultimi venti anni “nobili” tra Nielsen e IMS... quelli conosciuti...
e allora che dire...
Il mestiere è mestiere...
E qualcuno ancora una volta ha perso una buona occasione per tacere la propria stupida e saccente opinione sul “cinico del venditore” che a suo avviso mi mancherebbe...
Avanti c’è posto...
io continuerò a sorridere di questa “povera vita” e in quel sorriso si potra’ leggere cosa penso e quanto conservi ancora del mio spirito libero.
Avanti c’è posto...

Torna su

30 marzo 2006

Ho pensato molto le settimane scorse quando per lavoro sono andato nelle Marche e sono sceso fino in quel di Pescara...
avevo un gran voglia di passato di rividere il mio amico “comico” e le sue serate pazze in qualche teatro o piazza d’Abruzzo...
infatti mi sono ritrovato una sera al teatro di Vasto ad eseguire le vecchie e care canzoni di un tempo con quella allegria e quasi spensieratezza di un tempo...
poi il giorno dopo mi sono ritirato nuovamente sopra il Rubicone...
ma credo di comprendere per "un abito mentale" che indossiamo tutti noi nati a meta’ degli anni ’50 che in questa fase della vita abbiamo stessi pensieri e stati d'animo...
abbiamo quella struggente nostalgia che a volte gonfia l'angolo degli occhi in un perplesso e ripensato tuffo sulla guancia di una lacrima...
non di tristezza, ne' di dolore, ma di felice salto indietro nei ricordi andati...
l'impotenza dentro di non sapere come fare a sgonfiare quella voglia di amore che a volte chi e' vicino spesso non capisce e non comprende chiuso nello stretto del quotidiano monotono "da fare"...
forse e' per questo che continuo a rinnovare l'emozione "dell'angolo di scuola...e la' che sei..." o di una lettera in cui "poche parole soltanto per dirti ti amo..." e certi amori galeotti perche' "con te l'amore e' tutto qui chiuso in una stanza..." o forse quell'ultima sera con te dove "resti solo un punto solo un foulard rosso al vento..." ricordando "che ti piaceva tanto il mio modo di dire le cose...", una magia che si ripete il "mattino...canta il vento tra le foglie io amo te..." poi certo anche il disincanto che a lungo andare "così l'amore se ne va... e con lui la mia felicita'...io non ti riconosco più chi sei che vuoi da me..." (l’album “Germogli”)
storie finte...storie vere ? chissà...
c'e' molta piu' suggestione in una canzone che nel grigio reale quotidiano e in fondo chi se ne frega se una cosa così banale come cantare un canzone riesce ancora ad emozionarmi...
idealmente abbraccio il mio dolce "campanellino" , continuero' a combattere " Capitan Uncino e mi rifugero' nell'isola che non c'e' !"
Chi vuol venire ?! Vi aspettero’ dondolandomi su un amaca di liane intrecciate, aspettando una rosseggiante alba sul mare...e forse "dentro me e al di la' ci sara' una poesia anche per me"...

Torna su

10 maggio 2006

Ho passato due settimane di vacanza tra Pasqua e 1° Maggio a Sharm...mare, sole, pescetti colorati...
In questi momenti di "ozio" hai l'occasione di prenderti il tuo tempo di riflettere...di "lucidare i pensieri..."
Ho letto un libro "essere senza destino" (Imre Kertèsz)...
Budapest...la guerra...i campi...le sofferenze...i superstiti...il ritorno alla vita normale (?)...cosa puo' essere definito normale dopo...
ho annotato delle cose...
<<... anche conoscendone il destino, ci rimane solo l'evidente cognizione che il tempo trascorre...così uno stupido bacio ha lo stesso grado di necessita' di un giorno di immobilita' nel casello del dazio o delle camere a gas...>>
<<...non si puo' cominciare una vita nuova ma soltanto proseguire quella vecchia, io e nessun altro ho fatto i miei passi con rettitudine...>>
<<...se esiste un destino allora la liberta' non e' possibile, se pero' la liberta' esiste, allora non esiste il destino, il che significa che noi stessi siamo il destino... >>
così e' piu' facile comprendere negli accadimenti dei miei ultimi mesi che <<...non e' ammissibile che non mi venga concesso di essere ne' vincitore ne' vinto, ne' causa ne' effetto,ne' sbagliare ne' avere ragione...io non posso mandare giu' l'amara idiozia di essere semplicemente e nient'altro che innocente...>> 
Che noi stessi fossimo il nostro destino l’ho sempre sostenuto...
non ci è dato di scegliere l'involucro fisico ed esistenziale in cui nascere, che è poi tutto l'insieme delle carte che ti giocherai...
questo è il recinto dentro il quale sei libero...
dopo una certa età scopri che non è la prateria e che tu non sei un puledro selvaggio, ma uno dei tanti della scuderia che credi di correre dove ti pare!
Proprio per questo sei a volte vincitore, a volte vinto, a volte sbagli , a volte hai ragione, a volte sei causa, a volte sei effetto...
nell' innocenza del puledro che è in me, nella consapevolezza dello stallone nel recinto!

Torna su

26 maggio 2006

<< essere senza destino>>
...viene di leggere di sofferenza... quella vera...
perche' noi esseri del nostro tempo viviamo di quel mal sottile di insoddisfazioni che chiamiamo sofferenza esistenziale...
ma che a dargli la giusta definizione dovremmo piu' propriamente chiamare "seghe mentali" (quelle tibetane hanno anche un che di orientaleggiante e mistico!)
Ho passato gli ultimi mesi a riflettere "sullo schiaffo professionale" ricevuto e in realta' ogni costruzione e' fatta dalla nostra mente...
Fondamentalmente non mi hanno tolto nulla e forse posso considerare qualche beneficio aggiuntivo...non mi sento piu’ responsabile in prima persona.
Insomma rispetto a cio' che ieri (la guerra etc.) e oggi (la fame nel mondo e ancora la guerra..) affligge questo nostro mondo forse dovremmo trovare un maggior senso a questa vita ("anche se un senso non c'e' l'ha..." Vasco!)...
un giorno sei su e un giorno sei giu' certo...
e bisogna trovare interiormente la ri-carica...
gli steccati...?!
e' una vita che rompo steccati (e forse anche i c*******!) e cerco nuove praterie per inseguire i miei sogni...per non calpestare i miei ideali...
ho imparato a vincere anche quando sono rimasto sconfitto, risorgendo piu' forte di prima...
il puledro continua a cavalcare la prateria contenendo razionalmente lo stallone almeno finche' e' possibile...

Torna su

- 2001
- 2002
- 2003
- 2004
- 2005
- 2006


2006 Rodolfo Principi - Privacy e condizioni per l'utilizzo del materiale contenuto nel sito

cvcvcv